L'architetto brasiliano Oscar Niemeyer
di Oliviero Pluviano
"Non è l'angolo retto che mi attrae, né la linea diritta, dura, inflessibile, creata dall'uomo. Quello
che mi affascina è la curva libera e sensuale: la curva che trovo sulle
montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde
dell'oceano, nelle nuvole del cielo e nel corpo della donna preferita".
Con questa frase l'architetto brasiliano Oscar Niemeyer, morto oggi a
104 anni, sintetizzava il suo credo stilistico che ha influito su
centinaia di opere, da Brasilia a tutto il mondo. Niemeyer è conosciuto
come il padre della nuova capitale del Brasile, inaugurata nel 1960.
Il decesso è avvenuto nell'ospedale samaritano dove era ricoverato.
La notizia è stata data dalla tv brasiliana Globo interrompendo la
programmazione. Oscar Niemeyer era stato posto sotto sedativi dai
medici dell'ospedale Samaritano di Rio de Janeiro, dove era ricoverato
dal 2 novembre, in considerazione dell'aggravamento delle sue
condizioni. Nel maggio scorso, Niemeyer era stato ricoverato per 16
giorni nello stesso ospedale per una polmonite e, il mese precedente,
era rimasto in ospedale 12 giorni per una infezione alle vie urinarie.
Nel giugno scorso era morta all'età di 82 anni Anna Maria, unica figlia
del celebre architetto.
Era nato a Rio de Janeiro nel 1907. Nel 1928 si era sposato con
Annita Baldo, figlia di emigranti di Padova. Nel 1934 si laurea
ingegnere architetto e va a lavorare nello studio di Lucio Costa, futuro
disegnatore del piano di Brasilia. "Non volevo, al contrario della
maggior parte dei colleghi, adattarmi a questa architettura commerciale
che vediamo dappertutto - ha detto Niemeyer - Nonostante non avessi un
soldo, ho preferito lavorare gratuitamente nello studio di Costa dove
trovavo le risposte ai miei dubbi di giovane studente". E' di quegli
anni il contatto con Le Corbusier che ha influenzato molto il suo stile
basato sulle estreme possibilità del cemento armato. Nel 1945 entra nel
partito comunista brasiliano: passo al quale resterà fedele fino alla
morte.
Nel 1947 viaggia a New York per lavorare al Palazzo di Vetro
dell'Onu. Ma è nel 1951 che l'originalità delle linee rotonde che
contraddistinguono il suo stile si impone a livello mondiale. In
quell'anno disegna a San Paolo il Parco Ibirapuera, con la sede della
Biennale e la Oca, una struttura in cerchio derivata dalle capanne degli
indios, e l'edificio Copan. Cinque anni dopo vincerà con Lucio Costa il
concorso per il piano pilota della nuova capitale, che sostituirà Rio
de Janeiro con una città avveniristica spostata più a nord, al centro
della savana brasiliana. Niemeyer vi realizza decine di edifici.
I più famosi sono il Palazzo dell'Alvorada e quello del Planalto,
sedi del presidente della repubblica, le cupole convessa e concava del
Congresso, il palazzo di Itamaraty, sede del ministero degli esteri, e
la cattedrale, ancora oggi considerata il capolavoro di Niemeyer: "Ho
evitato le soluzioni delle vecchie cattedrali buie, che ricordano il
peccato. Al contrario ho fatto scura la galleria di accesso alla navata,
e questa l'ho voluta tutta illuminata, colorata, rivolta con le sue
belle vetrate allo spazio infinito".
Nel 1964 soffre sulla sua pelle il golpe militare. "Durante la
dittatura tutto è stato differente - ha ricordato -. Il mio studio è
stato saccheggiato. I miei progetti poco a poco hanno incominciato ad
essere rifiutati. Il posto di un architetto comunista è a Mosca, mi
disse un giorno un ministro". E' di quegli anni la celebre frase di Fidel Castro: "Niemeyer ed io siamo gli ultimi comunisti rimasti a questo mondo".
Nel 1967 va esule a Parigi. Dell'anno seguente è il suo più famoso
progetto in Italia: la sede della Mondadori a Segrate. Torna in Brasile
alla fine della dittatura e progetta il Memorial da America Latina a San
Paolo, e il Museo di Arte Contemporanea a Niteroi, città dirimpettaia
di Rio de Janeiro. Negli Stati Uniti vince nel 1988 il premio Pritzker,
il Nobel dell'architettura. Nel 1996, riceve il Leone d'Oro della
Biennale di Venezia e nel 2000 disegna il progetto dell'auditorium di
Ravello, inaugurato nei primi mesi del 2010. Nel 2005, è stato
inaugurato dalla Tim l'auditorium del Parco Ibirapuera, a San Paolo, un
progetto del 1954 rimasto per anni chiuso nel cassetto.
Nel novembre del 2006 Niemeyer si è risposato all'età di 98 anni con
la sua segretaria Vera Lucia Cabreira, più giovane di lui di 38 anni.
Era contro il volere di Anna Maria, l'unica figlia, ma gli amici le
hanno spiegato che il padre "si era innamorato". Ha lavorato fino
all'ultimo nel suo studio panoramico davanti alla spiaggia di
Copacabana. "L'architettura è il mio hobby - diceva spesso Niemeyer - una delle mie allegrie:
creare la forma nuova e creatrice che il cemento armato suggerisce,
scoprirla, moltiplicarla, inserirla nella tecnica più d'avanguardia.
Questo è per me inventare lo spettacolo dell'architettura".
www.ansa.it
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