quarta-feira, 5 de dezembro de 2012

Si accende la 'Ndocciata di Agnone




La 'Ndocciata in piazza San Pietro a Roma nel 1996 
La 'Ndocciata in piazza San Pietro a Roma nel 1996
 
Poco più di cinquemila abitanti, comune "Bandiera arancione" del Touring Club Italiano, rintocchi 'famosi' di campane, un centro storico delizioso e d'inverno tanta neve e antiche tradizioni. È Agnone, borgo del'Alto Molise, che si prepara a riaccendere la 'Ndocciata, suggestivo rito natalizio del fuoco.

Riconosciuta nel 2011 come Patrimonio d'Italia per la tradizione dal Ministero del Turismo, la manifestazione richiama ogni anno l'attenzione non solo dei molisani ma di migliaia di turisti provenienti da tutte le regioni. Lo scorso anno il "fiume di fuoco" delle 'ndocce fu acceso anche ad Assisi, mentre nel '96 la particolare sfilata fu realizzata in piazza San Pietro a Roma per volere di Giovanni Paolo II. L'appuntamento ad Agnone è come ogni anno l'8 dicembre, dalle 18, mentre in forma minore la 'Ndocciata si ripete anche la sera della vigilia di Natale.

La 'ndoccia è il termine dialettale molisano che sta per "grande torcia". Si tratta di torce alte oltre tre metri, ricavate dall'abete bianco e assemblate con ginestre secche e spago fino ad assumere una forma a ventaglio. Sono un elemento tipico della ritualità pagana legata al solstizio d'inverno: acceso in onore del Dio Sole nella notte più lunga dell'anno, il rito del fuoco solstiziale è stato poi fatto proprio dal cristianesimo e si è trasformato nel fuoco in onore al Dio che nasce. Ai significati pagani e religiosi si sono mescolati nei secoli anche quelli contadini e popolari. Secondo alcune ipotesi in passato queste fiaccole in formato gigante potevano servire ad illuminare il cammino dei contadini che dalle zone rurali si spostavano verso il paese per assistere alla messa natalizia di mezzanotte. Per la credenza popolare il crepitio delle 'ndocce serviva ad allontanare le streghe.

La sfilata inizia intorno alle 18, con l'imbrunire, puntuale con i rintocchi della campana di Sant'Antonio. Il corteo si apre con gli stendardi cittadini e con figuranti che animano scene di vita contadina. Poi arriva il fuoco: prima le 'ndocce più piccole portate dai bambini, poi quelle grandi sulle spalle dei portatori e infine i maestosi "ventagli" infuocati, sulle spalle di uno o due uomini. La conclusione è nella piazza Plebiscito, dove i residui delle 'ndocce finiscono di ardere in un gigantesco falò detto della "fratellanza". Oltre alla sfilata serale si può assistere alla realizzazione delle 'ndocce, la mattina, dopo aver assaggiato specialità del periodo: baccalà arrosto, baccalà indorato e fritto e baccalà preparato con aglio, olio, prezzemolo e mollica di pane. Senza dimenticare i prodotti caseari, specialità di Agnone tutto l'anno.

Tappe "obbligate" in paese sono la storica Pontificia Fonderia Marinelli con annesso museo delle campane e diverse chiese: quella intitolata a San Marco (XI sec.), la chiesa di Sant'Antonio Abate con campanile settecentesco, la chiesa intitolata a San Francesco e quella di Sant'Emidio che conserva tredici statue lignee del XVII secolo raffiguranti Cristo e gli Apostoli. L'artigianato è un altro punto di forza accanto alla gastronomia. Fra gli appuntamenti: dal 6 dicembre al 6 gennaio la chiesa di San Francesco ospita l'esposizione dei presepi artistici, mentre nel giorno dell'Immacolata nelle strade sono organizzati itinerari enogastronomici. Il 7 dicembre sarà emesso un francobollo ordinario dedicato alla 'Ndocciata. 
 
 
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