Fanno strage le fiamme divampate durante un concerto, per un bengala sparato contro soffitto
SAN
PAOLO - E' di almeno 245 morti, gran parte dei quali giovani e
giovanissimi, il bilancio dell'incendio che la notte scorsa ha distrutto
una discoteca nel sud del Brasile, a Santa Maria, un importante polo
universitario 300 km a ovest di Porto Alegre, capitale dello Stato di
Rio Grande do Sol. La tragedia è avvenuta alle 2.00 del mattino (le 5.00
in Italia) al Kiss, un nightclub sempre affollato, che al momento
dell'incendio - secondo le prime informazioni - ospitava circa 2.000
persone.
Ieri al Kiss era in programma l'esibizione di due gruppi musicali
locali - Pimenta e Seus Comparsas e Gurizada Fandangueira - ed
un'esibizione pirotecnica, che sarebbe stata la causa della carneficina.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia locale, infatti, un
bengala sparato durante lo spettacolo con fuochi d'artificio ha colpito
il soffitto della discoteca, appiccando le fiamme a un materiale di
plastica usato per l'isolamento acustico e seminando il panico nel
pubblico. Le fiamme, violentissime, sono state domate dai vigili del
fuoco solo dopo tre ore: secondo la stampa, il locale aveva solo un
ingresso ed i pompieri hanno dovuto aprire buchi nelle pareti per poter
intervenire.
La maggior parte delle vittime - il bilancio di almeno 245 è stato
riferito da Tv Globo - è morta per asfissia o travolta dalla folla che
cercava di fuggire dal locale: le prime foto della tragedia, riprese con
cellulari, mostrano immagini impressionanti di corpi di giovani stesi
per terra dai pompieri fuori dalla discoteca. I morti e le decine di
feriti sono stati portati nel Centro Sportivo Municipale, dove è stato
allestito un obitorio di emergenza, e vari ospedali di Santa Maria,
mentre il governatore di Rio Grande do Sul - Tarso Genro - ha assicurato
che "stiamo prendendo tutte le misure necessarie".
Da parte sua, la presidente Dilma Rousseff ha garantito da Santiago
del Cile che il governo "darà tutta l'assistenza necessaria" alle
autorità locali per affrontare la tragedia. L'incendio della discoteca
Kiss ricorda, per la sua dinamica, quello di Republica Cromagnon, un
locale notturno di Buenos Aires nel quale 194 persone sono morte e altre
1.432 sono rimaste ferite in un incendio divampato il 30 dicembre 2004,
a causa dell'uso di materiale pirotecnico all'interno del locale e
delle misure di sicurezza insufficienti.
POLIZIA, 'SCENARIO SPAVENTOSO' - "Uno scenario spaventoso".
Così il maggiore Cleberson Braida Bastianello, comandante del
Battaglione operazioni speciali (Boe), ha descritto a una tv locale la
tragedia occorsa questa notte nella discoteca 'Kiss' di Santa Maria, nel
sud del Brasile. Oltre ai 245 morti confermati finora, l'ufficiale ha
reso noto che vi sono almeno 48 feriti ricoverati in ospedale. Secondo
il maggiore, il fumo diffusosi nel locale a seguito dell'incendio ha
"reso difficile la fuga" dei presenti. Le forze dell'ordine stanno
ancora cercando di capire quante persone stavano dentro il nightclub al
momento del rogo: si ritiene che il numero superasse quello massimo
consentito. La stampa brasiliana ha inoltre riferito che nella discoteca
erano in programma due concerti. Testimoni hanno detto che il cantante
di una banda avrebbe lanciato un razzo pirotecnico che ha poi raggiunto
il tetto incendiandolo.
SECONDO PIU' GRAVE PAESE PER MORTI - L'incendio occorso la
notte scorsa nella discoteca 'Kiss' di Santa Maria, nel sud del Brasile,
è il secondo più grave registrato nel Paese sudamericano per
proporzioni e numero di vittime. Nella memoria dei brasiliani è ancora
scolpita la tragedia del circo 'Norte-Americano', il 17 dicembre 1961, a
Niteroi, nella regione metropolitana di Rio de Janeiro. In quella
occasione, un rogo doloso provocò la morte nel locale di 372 persone,
tra i tremila spettatori presenti. Il numero delle vittime salì nelle
ore successive a 503, per il 70% bambini. Quanto alle stragi avvenute in
modo specifico in discoteca, nel dopoguerra, al mondo, si conta un solo
caso con un numero di vittime superiore a quello registrato - finora - a
Santa Maria: in Cina, il 25 dicembre 2000, quando i morti censiti
furono alla fine 309.
FARNESINA VERIFICA PRESENZA ITALIANI - L'Unità di crisi del
ministero degli Esteri sta verificando - attraverso il console generale a
Porto Alegre Augusto Vaccaro e in contatto con le autorità locali -
l'eventuale presenza di italiani nella discoteca di Santa Maria, in
Brasile, dove nella notte è scoppiato un incendio. Lo si apprende alla
Farnesina.
PRESIDENTE,SIAMO UNITI NELLA TRAGEDIA - "Siamo tutti uniti
nella tragedia e, necessariamente, supereremo questo momento": lo ha
detto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, riferendosi
all'incendio in una discoteca di Santa Maria, nel sud del Paese, che la
notte scorsa ha provocato la morte di almeno 245 persone. Il capo di
Stato tratteneva a stento le lacrime. Da parte sua, l'ex presidente del
Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha espresso "solidarietà agli amici e
ai parenti" delle vittime.
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