segunda-feira, 15 de julho de 2013

Kyenge: Salvini: Napolitano taccia Letta: Colle non si tocca


 

Kyenge: Salvini: Napolitano taccia Letta: Colle non si tocca
 Matteo Salvini


La Lega reagisce alzando il tiro alla valanga di critiche dopo gli insulti di Calderoli al ministro Kyenge. Il vicesegretario Salvini attacca il Colle: "Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio" scrive su Facebook il vice-segretario della Lega. "Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli - sostiene -. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?".
L'assessore veneto Stival ci mette la sua: 'vittima e' l'orango commenta, poi si scusa e cancella tutto. Il ministro però ribadisce di non volere le dimissioni di Calderoli e che 'non reagirà alla violenza con la violenza'. Ma il Pd si schiera e chiede che l'esponente leghista lasci il suo incarico istituzionale. "Le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge - prosegue la nota del partito democratico - sono un fatto gravissimo, che sta già provocando emulazioni, dichiarazioni e atti senza precedenti. Sono una manifestazione di irresponsabilità. Non si può lasciare che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro".

Letta, non provino chiamare in causa Napolitano - "L'aver chiamato in causa il presidente Napolitano, che voglio difendere, non ci provino nemmeno... Non è possibile che la vicenda continui così, credo che la vergogna sia già stata abbastanza". Così il premier Enrico Letta dopo il post del vice segretario della Lega Matteo Salvini che ha invitato Napolitano a "tacere" sulla vicenda. La vicenda degli insulti al ministro Kyenge da parte di Calderoli è "un'altra pagina vergognosa" che è sulla "stampa estera di tutta Europa", una vicenda che "fa male al nostro Paese". "Faccio un appello a Maroni perché chiuda rapidissimamente questa pagina, se no si entrerà in una logica di scontro totale che non serve né a lui né al paese". Si tratta, ha spiegato Letta, di "un appello a Maroni, presidente della Lombardia, la più grande regione d'Italia con cui lavoriamo per l'Expo affinché chiuda questa pagina rapidissimamente", un appello "sincero" ma con "toni ultimativi". "Chiuda questa pagina, la vergogna è già abbastanza", ha aggiunto

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