quinta-feira, 13 de fevereiro de 2014

Insolito carnevale a Novara di Sicilia

Preparazione del formaggio maiorchino; per la gara si utilizzano forme stagionate  
Preparazione del formaggio maiorchino; per la gara si utilizzano forme stagionate
 
(di Ida Bini)

Arroccato su un ripido costone di roccia arenaria tra le suggestive cime dei monti Nebrodi e Peloritani, nell’entroterra di Messina, Novara di Sicilia ospita fino al 4 marzo la sagra del formaggio maiorchino, una curiosa tradizione carnevalesca che coinvolge l’intera popolazione e i visitatori del delizioso borgo siciliano, a una ventina di chilometri dal mare.

Protagonisti della festa sono grandi forme di maiorchino, locale formaggio pecorino, nato nel Seicento e oggi tutelato da Slow Food: secondo regole ben precise e schemi antichi, le forme di cacio stagionate vengono fatte rotolare per due chilometri lungo le strette e tortuose vie del paese fino al traguardo, dove vince chi ha effettuato il minor numero di lanci. E’ la versione gastronomica del tradizionale e antichissimo gioco della ruzzola di legno, che ogni sabato di Carnevale coinvolge l’intera cittadinanza e che termina ogni volta in una sagra a base di cibo – ricotta, pecorino e maccheronata al sugo di salsiccia - e vini locali.

Le regole del torneo sono particolarmente rigide, soprattutto per il mazzacorto, il fissaggio dello spago intorno al formaggio; il lancio vero e proprio sulle vie acciottolate del borgo, che deve prevedere salti e curve, e la lazzada, lo spago attorcigliato al maiorchino, che misura per tutti un metro, consentendo al lancio forza, velocità e precisione. Le sedici squadre di lancio, composte da tre persone con un capitano ognuna, partono alle 15.30 da via del Duomo e arrivano a via Bellini e al piano Don Michele, seguendo le proprie forme che, per la gara, sono piccole e maneggevoli, anche se alcune possono pesare fino a 18 chili, molte delle quali vengono ripulite e portate in tavola per la festa di fine giornata.


 : un partecipante alla sagra del maiorchino si prepara al lancio della forma di pecorino

La sagra termina il martedì di Carnevale, giorno in cui Novara di Sicilia si riempie di visitatori e di curiosi, attratti dalla tradizione ma anche dal fascino del paese, inserito nella celebre associazione dei “borghi più belli d’Italia”.

Incantevole è il paesaggio che si gode dalla piazza del Duomo, da dove si lanciano le forme e dove si svolge la festa: qui lo sguardo spazia dall’Etna fumante e ancora imbiancato alla Rocca Salvatesta, conosciuto anche come il “Cervino di Sicilia”; dai pascoli ai frutteti e dai campi già punteggiati di giallo alle lontane Eolie. 


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