Una
immagine tratta da un video della Guardia Costiera che mostra l’arrivo a
Pozzallo di 411 migranti, tra cui 58 donne e 112 minori, di provenienza
siriana, pakistana, marocchina, nigeriana e ghanese
(Ansa/Guardia
Costiera)
Non si ferma l’emergenza sbarchi in Sicilia. E, nelle ultime
ventiquattro ore, sono più di 1.500 i migranti salvati dalle navi della
marina militare e della guardia costiera impegnate nel Canale di Sicilia
nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Ma la cifra delle persone da
soccorrere continua a salire e, secondo fonti della marina militare, si
stima che - entro sabato - saranno trasferiti in Italia complessivamente
circa 2 mila migranti. Numeri che mettono a dura prova anche la
macchina dei soccorsi, soprattutto sul piano dell’accoglienza con i
centri che, sull’isola, sono ormai al limite della capacità ricettiva.
Centri d’accoglienza al collasso
Le
buone condizioni meteo hanno fatto aumentare il numero delle
imbarcazioni salpate dalle coste del Nord-Africa. Circa mille migranti,
1.066, compreso un ferito, sono stati soccorsi, con l’aiuto di due
rimorchiatori civili, dagli uomini della nave San Giorgio che è attesa
per sabato mattina ad Augusta, nel Siracusano. Altre 400 persone, 150
delle quali salvate da una motovedetta della guardia costiera, sono
state trasportate sul pattugliatore Cassiopea con destinazione Porto
Empedocle, nell’Agrigentino. È arrivata, invece, venerdì pomeriggio
nella rada del porto di Pozzallo, nel Ragusano, la nave Urania che ha
soccorso 395 migranti, molti dei quali provenienti dalla Siria e dai
paesi dell’Africa sub sahariana, compresi 12 neonati, 72 minorenni e 61
donne, quattro delle quali incinte. I migranti sono stati portati a riva
con un rimorchiatore e una motovedetta della capitaneria di porto per
il forte vento che soffiava nella zona. A Pozzallo, per riuscire ad
accogliere i nuovi arrivi, si è provveduto a trasferire in altri centri
300 migranti con due voli charter decollati da Comiso.
Crocetta: «Evitare allarmismi»
Grandi
numeri e difficoltà nella registrazione degli arrivi: alcuni migranti
rifiutano di farsi identificare. Il problema è ancora più pressante per i
minorenni, anche se accompagnati: la struttura di Augusta, realizzata
in una scuola, è stracolma. Una struttura in grado di poter ricevere
molti migranti è il Cara di Mineo, nel Catanese, che qualcuno vuole
trasformare in un centro di accoglienza temporanea. Ipotesi contrastata
dal sindaco Anna Aloisi che bolla l’iniziativa come «strumentalizzazione
politica ispirata dall’estremismo» scoppiata, sottolinea, «proprio in
coincidenza con l’avvio delle Europee e la prossima pubblicazione del
bando di gara per la gestione del centro». «Il Cara di Mineo - ribadisce
il sindaco - deve essere un Centro di accoglienza per richiedenti asilo
e non subire trasformazioni dettate dell’emergenza». «La solidarietà
nei confronti dei migranti è un dovere che hanno lo Stato, la Regione e
anche i Comuni, senza allarmismi», osserva il governatore della Sicilia
Rosario Crocetta, ricordando che «se ci sono problemi i sindaci sanno
come contattarmi per tentare di risolverli».
Bari, 12 siriani nascosti in un camion
Sabato
mattina, intanto, la Polizia di Frontiera Marittima del Porto di Bari,
in collaborazione con il 1^ Nucleo Operativo della Guardia di Finanza,
ha arrestato un cittadino bulgaro di 36 anni con l’accusa di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’autoarticolato
guidato dal bulgaro, appena sbarcato dal traghetto di linea giunto a
Bari dalla Grecia, in un vano ricavato alle spalle dell’abitacolo, erano
nascoste dodici uomini, particolarmente provati per il lungo viaggio
chiusi in un vano stretto e poco aereato. I dodici, immediatamente
soccorsi, hanno dichiarato di essere siriani ma sono risultati privi di
qualsiasi documento idoneo per l’ingresso nell’area Schengen. È stata
quindi attivata la procedura prevista di riammissione in Grecia con il
relativo affidamento al comandante della nave a bordo della quale erano
giunti in Italia.
www.corriere.it
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