segunda-feira, 5 de janeiro de 2015

Calza Befana più 'pesante', +4.5% spesa


Il rito della calza resiste e anzi rilancia: per la festa della Befana gli italiani spenderanno 1 miliardo e 800 milioni, in media 69 euro a testa, il 4,5% in più rispetto allo scorso anno (66 euro). Sono le previsioni che fa Confesercenti all'ANSA, sottolineando come saliranno a 26 milioni gli italiani che prepareranno la calza per i familiari, con tre milioni di italiani in più che opteranno per riempirla con dolci e delizie varie o doni utili in genere, mentre si prevede un calo per gli acquisti di giocattoli. 

Inoltre, secondo un sondaggio Confesercenti-Swg, in aumento gli italiani che faranno regali a figli e nipoti. I 22 milioni e 80 mila dell'anno passato diventano 25 milioni e 900 mila quest'anno, quasi tre milioni di persone in più. La spesa complessiva sarà di circa 1,8 miliardi di euro (+350 milioni rispetto alla Befana precedente). Quella media di 69 euro, superiore ai 66 del 2013.

La corsa agli ultimi regali la vincono indiscutibilmente le calze ed i dolci, veri dominatori della attuale Befana. 

L'anno scorso questa scelta l'aveva compiuta il 30% della popolazione adulta che balza al 36% quest'anno. Sono dunque 17 milioni e 280 mila persone (rispetto ai 14 milioni e 400 mila dell'anno scorso ovvero 2 milioni e 880 mila in più) gli italiani che faranno trovare nella notte magica le classiche calze piene di dolcetti che diverranno con le loro sorprese l'attrazione indiscussa della giornata del 6 gennaio.

Perdono terreno invece i giocattoli, evidenzia ancora il sondaggio: li regalava l'11% del campione intervistato, mentre quest'anno la percentuale scende all'8% (3 milioni e 840 mila persone). E in continuità con l'intenzione di far regali utili anche ai piccoli, raddoppia addirittura la quota di coloro che faranno altri tipi di doni, passando dal 5 al 10% in corsia di sorpasso sui giocattoli: si va dai 2 milioni e 400 mila della Befana passata ai 4 milioni e 800 mila di quella 2015. Scende di conseguenza il numero di coloro che non acquisteranno doni, e si attestano a circa 16 milioni (erano oltre tre milioni in più nel 2013)

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