quarta-feira, 7 de janeiro de 2015

Pino Daniele non ha pace, magistratura indaga per omicidio colposo

Non ha pace Pino Daniele. Liti in famiglia, ora anche tra l'ex moglie e la nuova compagna, e la magistratura che vuole vederci chiaro nella morte, scuotono il giorno del doppio funerale.
L'appello di padre Renzo - "Mi raccomando, state uniti. E' il più bel regalo che potete fare a Pino, altrimenti avrà fallito come padre e come uomo": è uno dei passaggi dell'omelia di padre Renzo Campetella, durante il funerale di Pino Daniele a Roma, al Santuario del Divino Amore. Dura la predica, con una reprimenda anche a giornalisti e artisti e "cosiddetti Vip".
La cerimonia per il funerale di Pino Daniele a Roma, al Santuario del Divino Amore, è iniziata con circa mezz'ora di anticipo, alle 11,35. Dopo l'ingresso del feretro in chiesa, accolto da un lungo e caloroso applauso, sono saliti sul podio per le prime letture i figli della prima moglie del cantautore, Alessandro e Cristina. Dopo la lettura del vangelo, la predica di padre Renzo Campetella, che dopo un accorato appello alla famiglia affinché sia unita in questo difficile momento, si è rivolto ai presenti dicendo: "Nessuno si illuda, tenetevi pronti, partiremo tutti". Il francescano ha invitato tutti ad interrogarsi sul senso della vita, esortando "i cosiddetti Vip" ad abbandonare la superbia e l'ipocrisia per aprire il cuore al prossimo. "Quando saremo lassù non ci verrà chiesto conto del nostro successo sulla terra ma saremo giudicati con la stessa misericordia che abbiamo riservato ai fratelli". Un passaggio dell'omelia è stato autobiografico: "Da quando so che ho un tumore, campo bene e ringrazio Dio - ha aggiunto padre Renzo - arriverà quel momento anche per me". Poi un passaggio sugli scandali legati all'inchiesta di Mafia Capitale: "Ci governano banditi. Ero fuori Roma e mi sono vergognato di essere romano". Una bacchettata ai giornalisti per le tante, forse troppe, cose scritte in questi giorni, e infine un altro invito: "Siate più onesti e più veri. Troppa gente muore di rimpianti. Mi capita spesso di scoprirlo durante l'estrema unzione. Riprendete in mano la vostra vita. Si vive una volta sola".
La Procura di Roma indaga per omicidio colposo in relazione alla morte del cantautore. Il procedimento, al momento contro ignoti, è affidato al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone che hanno disposto l'autopsia che verrà svolta dopo i funerali di Roma e Napoli.
L'indagine vuole accertare se la richiesta di andare a Roma, dopo essere stato colto da malore, sia arrivata effettivamente dallo stesso artista partenopeo. Secondo quanto accertato la sera del 4 gennaio la compagna di Daniele, Amanda Bonini, chiamò il 118 per chiedere l'intervento di una ambulanza. I medici, arrivati nella zona del casale dove viveva Daniele, contattarono di nuovo i familiari i quali comunicarono che si sarebbero recati con mezzi propri a Roma dal cardiologo di fiducia del cantante.
Ascoltati parenti, acquisiti documenti medici
I carabinieri di Roma hanno ascoltato alcuni parenti e persone vicine al cantautore Pino Daniele in merito al malore che ha preceduto la sua morte. Oggi il quotidiano il Messaggero ha riportato la notizia che è stata sentita anche la compagna che era con lui quella sera. Secondo quanto si è appreso, gli accertamenti condotti dai militari del nucleo investigativo di via In Selci e della compagnia Eur sono stati effettuati su delega della Procura. Acquisita anche la documentazione medica.

Moglie Fabiola, Amanda dica quello che sa
"Amanda, che era l'unica in macchina con Pino nell'ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli": lo dice Fabiola Sciabbarrasi, sentita al telefono dall'ANSA mentre entra nella camera ardente per l'ultimo saluto a Pino Daniele. Fabiola, seconda moglie di Pino Daniele e madre di tre dei suoi cinque figli, è certa che a guidare la macchina, a differenza da quanto riportato dai giornali, quella notte, fosse Amanda, ultima compagna del cantautore. "Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c'erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l'altra figlia femmina di Pino. E' stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la 'signora' portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell'auto bucata sull'Aurelia ma, non so, questa forse è un'invenzione".

Moglie Fabiola, favorevole ad autopsia
"Sono favorevole all'autopsia sul corpo di mio marito, se è un passaggio necessario a stabilire la verità sulla sua morte": lo dice Fabiola Sciabbarrasi, interpellata telefonicamente dall'ANSA, mentre entra per l'ultima volta nella camera ardente, prima dei funerali del cantautore. Fabiola, seconda moglie di Pino Daniele e madre di tre dei suoi cinque figli, è certa che a guidare la macchina, a differenza da quanto riportato dai giornali, quella notte, fosse Amanda, ultima compagna del cantautore. "Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c'erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l'altra figlia femmina di Pino. E' stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la 'signora' portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell'auto bucata sull'Aurelia ma, non so, questa forse è un'invenzione".

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