quinta-feira, 5 de novembro de 2015

5.014.000 GLI STRANIERI IN ITALIA


ROMA\ aise\ - A inizio 2015 in Italia risiedevano 5.014.000 stranieri(5.421.000 se si aggiungono quelli ancora in attesa di registrazione). È stato presentato questa mattina a Roma – e in contemporanea in diverse città d’Italia – il Dossier Statistico Immigrazione 2015 del Centro studi e ricerche Idosin collaborazione con l’UNAR – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. 

La maggior parte degli stranieri che risiede nel nostro Paese arriva dall’Europa. La comunità più numerosa è quella romena (1.131.839), seguita dall’albanese (490.483), marocchina (449.058), cinese (265.820) e ucraina (226.060). In totale, gli stranieri sono l’8,2% della popolazione residente in Italia.

Il rapporto rivela che nel 2014 sono stati 129.887 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (+29,0% rispetto al 2013), mentre risultano in leggera diminuzione i matrimoni misti. Su un totale di 502.596 bambini nati nel corso del 2014, quelli con genitori entrambi stranieri sono stati 75.067, il 14,9% del totale. Dei quasi 1,1 milioni di minori stranieri, sono stati 814.187 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2014/2015, (11.343 in più rispetto all’anno precedente).

Dati, è stato evidenziato, da cui emerge la forte tendenza all’insediamento stabile degli immigrati in Italia, soprattutto dei non comunitari. 

Sul fronte lavorativo, secondo l’Istat, gli occupati stranieri nel 2014 sono risultati 2.294.000 (1.238.000 uomini e 1.056.000 donne), più di un decimo degli occupati complessivi (10,3%), con un tasso di occupazione nuovamente in aumento.

Secondo una stima riportata nel Dossier, le entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati sono state nel 2013 pari a 16,6 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stato di 13,5 miliardi (saldo positivo di 3,1 miliardi di euro). 

Peraltro, nel 2013 il contributo al Pil nazionale assicurato dagli occupati stranieri è stato di 123.072 miliardi di euro (l’8,8% del totale). In particolare, i migranti versano in media tra i 7-8 miliardi di contributi l’anno ma, non riuscendo tutti a maturare il diritto alla pensione, l’Inps ha stimato che abbiano lasciato nelle casse previdenziali oltre 3 miliardi di euro improduttivi di prestazioni.

Più della metà (53%) degli stranieri in Italia sono cristiani: si professano cristiani quasi 2.700.000, a fronte di 1.600.000 musulmani. In alcune regioni (Lazio, Calabria e Basilicata) la quota di cristiani supera il 60%. Dunque nessuna invasione in corso nel nostro Paese.

L’altro luogo comune da sfatare rimane quello della delinquenza: anche quest’anno il Dossier conferma che l’equivalenza straniero-criminale è lontana dalla realtà: nel periodo 2004-2013 – rileva il Dossier – le denunce penali con autori noti sono passate da 692.000 a circa 897.000, ma mentre quelle verso italiani, a fronte di una popolazione in leggera diminuzione, sono aumentate da 513.618 a 657.443 (+28,0%), quelle a carico di stranieri, a fronte di una popolazione più che raddoppiata, sono diminuite da 255.304 a 239.701 (-6,2%).

Sul fronte dei migranti forzati, nel 2014 sono sbarcate in Italia oltre 170mila persone, ma diverse altre sono arrivate per ricongiungimento familiare e per altri motivi (religiosi, sanitari, di studio, ecc.). Le richieste di asilo sono state 64.625 e hanno coinvolto persone provenienti in prevalenza dall’Africa subsahariana (Nigeria 10.135, Mali 9.790, Gambia 8.575 e Senegal 4.675), ma in buona misura anche dall’Asia (Pakistan 7.150, Bangladesh 4.535 e Afghanistan 3.120) e, per quanto riguarda l’Europa, dall’Ucraina (2.800).

Un occhio al mondo. 
Nel 2014 i migranti nel mondo hanno sfiorato i 240 milioni, con una incidenza superiore al 3% sulla popolazione globale. Per la prima volta il numero mondiale di migranti forzati ha sfiorato invece i 60 milioni, con un aumento annuo di 8 milioni. Di questi, due terzi sono costituiti da sfollati interni e il restante terzo da richiedenti asilo e rifugiati (rispettivamente 1,8 e 20 milioni).

Europa
Guardando al quadro europeo, al 1° gennaio 2014 le persone con una cittadinanza diversa da quella del paese di residenza ammontano a 33,9 milioni (aumento di 2,2 milioni rispetto al 2009), con una incidenza del 6,7% sulla popolazione totale.

Sul fronte delle migrazioni forzate, nel 2014 i paesi di accoglienza dei 628mila richiedenti protezione sono nell'ordine Germania (202.815), Svezia (81.325), Italia (64.625), Francia (64.310) e Ungheria (42.775). In termini di incidenza delle persone accolte sulla popolazione residente primeggia la Svezia (2,1%) seguita da Malta (1,5%), Austria (0,9%) e Cipro (0,9%); in Italia l'incidenza è invece dello 0,2%, sotto la media europea (0,3%). Nei primi 6 mesi del 2015 sono state 422.860 le domande di asilo presentate, delle quali 172mila in Germania, 67mila in Ungheria e, rispettivamente, circa 30mila in Francia, Italia e Svezia. (aise)
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da: http://www.aise.info/immigrazione/5.014.000-gli-stranieri-in-italia/49326/1/1/3239

http://www.piemonte.org.br/06_noticiasItalia/index.php
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