segunda-feira, 6 de janeiro de 2020

A Befana

La Befana vien di notte
Con le scarpe tutte rotte
Col vestito alla romana
Viva, Viva La Befana!
Uma tradução aproximada seria:
A Befana vem de noite
Com os sapatos quebrados
Vestida à moda romana
Viva, viva, a Befana!



Befana é uma personagem do folclore italiano, semelhante a Nicolau de Mira ou Pai Natal. A personagem pode ter-se originado em Roma, e depois estender-se como tradição por toda a Itália peninsular e em Ticino, parte italiana da Suíça. De acordo com a tradição, uma mulher muito velha que voa em uma vassoura desgastada, semelhante a uma bruxa, visita as crianças na noite entre 5 e 6 de janeiro (a noite da Epifania) e preenche as meias deixadas por elas na lareira ou perto de uma janela. Em geral, as crianças que se comportaram bem durante o ano, receberão doces, frutas secas ou pequenos brinquedos e aqueles que se comportaram mal encontrarão meias cheias de carvão ou alho.Uma crença popular é que seu nome provém da celebração da Epifania, todavia, evidências sugerem que a Befana deriva da deusa sabina/romana denominada Strina. No livro "Vestiges of Ancient Manners and Customs, Discoverable in Modern Italy and Sicily", do reverendo John J. Rom (John Murray, 1823), o autor diz:


Esta Befana parece ser herdeira de uma deusa pagã denominada Strenia, que patrocinava os presentes de ano novo, "Strenae", da qual, de fato, provém o seu nome. (D. Augustin., De Civit. Dei, lib. iv. c. 16.) Os seus presentes eram do mesmo tipo dos da Beffana - figos, tâmaras e mel. (Ov. Fast. i. 185.) Além disso, as suas celebrações recebiam forte oposição dos primeiros cristãos, pelo seu caráter barulhento, agitado e licencioso (vide Rosini, ed. Dempster. lib. i. c.13, De Dea Strenia, pàgina 120).

— John J. Rom, "Vestiges of Ancient Manners and Customs, Discoverable in Modern Italy and Sicily"
Segundo o folclore popular, a Befana visita todas as crianças da Itália na noite de 5 para 6 de janeiro, para encher de caramelos suas meias (se comportaram-se bem), ou com pedaços de carvão (se foram mal-comportadas).[3] Sendo uma boa dona de casa, diz-se que varrerá o piso antes de sair. A tradição recomenda que as crianças da casa deixem uma garrafinha de vinho e uma porção de um prato típico ou local para a Befana.[4]

A Befana é representada como uma velhinha de xaile negro, coberta de fuligem porque entra nas casas pela chaminé. Ela voa montada numa vassoura, sempre sorri, e carrega um cesto cheio de doces e presentes (ou carvão).
fonte: Wikipedia




“Adeste fideles”, venite fedeli: la canzone che celebra la nascita di Gesù

Da 






adeste fideles
Madonna della Melagrana – Botticelli



Adeste fideles
Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus Dominum.
En, grege relicto, humiles ad cunas,
vocati pastores adproperant.
Et nos ovanti gradu festinemus.
Æterni Parentis splendorem æternum,
velatum sub carne videbimus,
Deum infantem pannis involutum.
Pro nobis egenum et fœno cubantem
piis foveamus amplexibus;
sic nos amantem quis non redamaret?
Venite fedeli
«Venite, fedeli, l’angelo ci invita,
venite, venite a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite, adoriamo, venite, adoriamo,
venite, adoriamo il Signore Gesù!
La luce del mondo brilla in una grotta:
la fede ci guida a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
La notte risplende, tutto il mondo attende:
seguiamo i pastori a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
“Sia gloria nei cieli, pace sulla terra”
un angelo annuncia a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Il Figlio di Dio, Re dell’universo,
si è fatto bambino a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.»
O Come all ye faithful
«O come, all ye faithful, joyful and triumphant!
O come ye, O come ye to Bethlehem;
Come and behold him born the King of Angels.
O come, let us adore Him, o come, let us adore Him,
o come, let us adore Him, Christ the Lord.
God of God, light of light,
Lo, he abhors not the Virgin’s womb;
Very God, begotten, not created.
Sing, choirs of angels, sing in exultation,
Sing, all ye citizens of Heaven above!
Glory to God, glory in the highest.
Yea, Lord, we greet thee, born this happy morning;
Jesus, to thee be glory given!
Word of the Father, now in flesh appearing!»


I Re Magi: chi erano e perché portarono oro, incenso e mirra a Gesù

Da 



L'adorazione dei Magi - Andrea Mantegna
L’adorazione dei Magi – Andrea Mantegna




Quando pensiamo al 6 gennaio lo associamo all’Epifania, quindi alla Befana. Una vecchietta dotata di scopa magica entra nelle case dei bimbi buoni e cattivi donandogli rispettivamente dolci e carboni o aglio. Tuttavia non è solo il giorno dedicato all’Epifania bensì anche dei Magi che giungono alla grotta o capanna di Gesù Bambino.
Non abbiamo notizie certe sui Magi. Per esempio non sappiamo quanti ne siano, da dove provengano, quale sia il loro status sociale. Come siano arrivati a destinazione, in quanto tempo e quali siano realmente gli oggetti donati al Messia.
Ciò nonostante, ci occupiamo sui donativi e i simboli che ne rivestono. Anzitutto c’è un’ampia letteratura che fa riferimento a ciò.
Il primo dibattito tra gli intellettuali dell’antichità è sulla natura interpretativa dei doni. Il vangelo canonico in greco di Matteo, ci spiega che i donativi sono tre: oro, incenso e mirra. Siccome non abbiamo la traduzione originale del vangelo in aramaico, si pensa che ci sia stata un’erronea traduzione del termine “oro”. Probabilmente l’oro rimanda a una spezia, la curcuma, che presenta lo stesso colore dell’oro stesso. Se accettiamo l’idea che siano tre spezie, esse hanno delle ottime proprietà curative.

sábado, 4 de janeiro de 2020

FUGA DALL’ITALIA | Negli ultimi 10 anni 816mila italiani si sono trasferiti all’estero

Di Paola Venturelli


Lo Specchio”, il settimanale che da 36 anni si occupa di informare i cittadini italiani residenti in Canada, analizza il report sull’immigrazione dell’Istat.
Sono 816 mila gli italiani che si sono trasferiti all’estero negli ultimi dieci anni. Oltre il 73% ha 25 anni e più; di questi, quasi tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto.
Ci si continua a spostare alla ricerca di un lavoro dal Sud verso il Settentrione e il Centro Italia e il fenomeno è in lieve aumento.
Secondo il rapporto Istat sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente, nel 2018, sono oltre 117 mila i movimenti da Sud e Isole che hanno come destinazione le regioni del Centro e del Nord (+7% rispetto al 2017).
A soffrire di questi esodi sono soprattutto la Sicilia e la Campania, che nel 2018 perdono oltre 8.500 residenti laureati, età media 25 anni.
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