terça-feira, 11 de maio de 2010

Unità d'Italia, Napolitano: È penoso liquidarla


MILANO - «Chi si trova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio», ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Marsala, nel suo intervento alla cerimonia organizzata nell'ambito del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia. «Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud e nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell'unità, negando il salto di qualità che l'Italia tutta, unendosi, fece verso l'ingresso a vele spiegate nell'Europa moderna».

IL MEZZOGIORNO - Si può criticare legittimamente cosa fa la politica nazionale per il Mezzogiorno, ma queste critiche, sostiene il presidente «non possono essere accompagnate da reticenze e silenzi su quel che va corretto, anche profondamente, qui nel Mezzogiorno». Bisogna dirlo, ha aggiunto sia per quello che riguarda «la gestione dei poteri regionali e locali e il funzionamento delle amministrazioni pubbliche, sia gli atteggiamento del settore privato, sia i comportamenti collettivi. Parlo - ha concluso - di correzioni essenziali anche al fine di debellare la piaga mortale della criminalità organizzata». È necessario respingere «pregiudizi e luoghi comuni contro il Mezzogiorno» e al tempo stesso «tutte le forze rappresentative delle regioni meridionali devono però opporre un sereno riconoscimento delle insufficienze che essi hanno mostrato in decenni di autogoverno».

«Del patrimonio culminato nelle conquiste del 1860-1861, possiamo come meridionali essere fieri. Non c’è spazio- ha ribadito Napolitano - per pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora o nuovamente circolano nell’ignoranza di quel che il Mezzogiorno dando il meglio di sè ha dato all’Italia in momenti storici essenziali».

APPELLO AL NORD - Alle forze «responsabili» del Nord, invece, Napolitano ha chiesto di riflettere sull'importanza di rinsaldare la coesione nazionale perché l'Italia deve crescere di più e meglio e potrà riuscirci «solo se crescerà tutta insieme, solo se si metteranno a frutto le risorse finora sottoimpiegate, le potenzialità, le energie delle Regioni meridionali».

L'AUSPICIO DI BOCCHINO - Plaude il finiano Italo Bocchino, (Pdl): «Napolitano con le sue parole sull'unità d'Italia rappresenta il sentimento collettivo degli italiani e chiarisce con la massima voce istituzionale che serve rispetto verso una costruzione storica che ha reso unita una delle più grandi nazioni del mondo. C'è da auspicare che tutte le forze politiche ascoltino il monito del Capo dello Stato e confermino con i fatti il loro attaccamento all'unità nazionale».

 
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