di Titti Santamato
ROMA - Si scrive istella e si pronuncia istella, non con la 'i'
all'americana come iPhone o iPad. E questo proprio per sottolineare
l'identita' italiana. E' il nome del nuovo motore di ricerca di Tiscali,
l'azienda sarda che si mette in gioco ''creando un'alternativa a
Google''.
''Non vogliamo contrastare Google, oggi muoviamo i primi passi con un
servizio alternativo e complementare'', spiega Renato Soru, patron
dell'azienda di tlc, sottolineando che l'algoritmo alla base di questo
motore di ricerca ''e' la qualita' e il sapere condiviso'' e non la
popolarita'. Istella vuole scandagliare ''il web nascosto'', aggiunge
Soru, ''fatto di archivi e contenuti di inestimabile valore'' ma anche
''il sapere comune'' per conoscere e condividere la cultura italiana.
Dovendosi diversificare da quello di Mountain View ma anche da altri
motori di ricerca, istella punta dunque su contenuti diversi. ''Verra'
dato spazio a quanti piu' archivi possibili'', come quelli - solo per
citarne alcuni - dell'Istituto Treccani e del Ministero dei Beni
Culturali ma anche di Blom, l'azienda leader in Italia nel settore del
telerilevamento. Ma dara' pure la possibilita' agli utenti di
contribuire e condividere ''i propri archivi personali'' perche' ''ogni
vita e' un'enciclopedia'', sottolinea Soru citando Italo Calvino.
Con la funzione 'condividi' si potranno quindi mettere in comune
immagini, video e audio che saranno poi indicizzati da istella per
essere ricercati in Rete. Chi vuole puo' diventare 'follower' di altri
utenti, ogni utente avra' una propria bacheca digitale che sembra
ispirata al social network per foto Pinterest (settore su cui Tiscali si
e' gia lanciata con Indoona). Soru spiega che ''non c'e' un controllo
preventivo sui contenuti degli utenti'' ma verra' data la ''massima
attenzione alle segnalazioni sulle violazioni di copyright o di altre
norme'', un po' come fa ora YouTube. Inoltre, il patron di Tiscali,
assicura che non verra' fatta profilazione dei dati degli utenti, uno
dei motivi per cui molti big della tecnologia sono sotto la lente delle
autorita' per la privacy (''non ti tracciamo e non ti cataloghiamo'').
A sottolineare l'identita' italiana, nell'homepage di istella
campeggia la Torre di Pisa. Un omaggio anche ai partner tecnologici che
sono, tra gli altri, l'Universita' di Pisa e il Consiglio Nazionale
delle Ricerche. E, altra peculiartita', istella mette a disposizione
della scienza i suoi archivi, dando vita cosi' ad una sorta di 'Open
Data' per il settore. Ovviamente istella, che si spera faccia
dimenticare l'altra esperienza italiana di Volunia, ha un modello di
business. ''Venderemo la pubblicita' e le parole chiave, ma potremo
anche stringere accordi con le pubbliche amministrazioni e con gli
editori'', spiega Soru ricordando che questo e' ''un segmento che
fatturera' due miliardi e mezzo l'anno e il progetto ci e' costato 15
anni di investimenti. E' quello a cui voglio piu' bene''.
''L'auspicio e' di rilanciare l'industria tecnologica in Italia e creare
lavoro. Nei momenti di difficolta' abbiamo il dovere di sollevare la
testa, guardare cosa sappiamo fare e tornarlo a fare con coraggio.
Non
bisogna smettere di provare a fare iniziative nostre''', conclude Soru.
www.ansa.it
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