quarta-feira, 12 de junho de 2013

E' italiana la cura contro abbuffate compulsive.


Roma - Mangiare grandi quantità di cibo, senza fermarsi. Un problema che alla lunga diventa un'ossessione. Ora una équipe di scienziati italiani ha scoperto una cura possibile contro la sindrome delle abbuffate compulsive, ma anche contro la bulimia e tutti i disturbi dell'alimentazione. E' la prospettiva di uno studio condotto da Valentina Sabino e Pietro Cottone della Boston University, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology. Gli esperti hanno scoperto l'interruttore da disattivare nel cervello per spegnere la sindrome dell'abbuffata, l'ormone dell'ansia 'CRF'. Hanno inoltre individuato una molecola, già sperimentata contro la depressione ma non in commercio, che agisce proprio su questo ormone bloccando le abbuffate.

"Il meccanismo d'azione da noi scoperto e il possibile trattamento farmacologico riguarda tutte le forme di abbuffata compulsiva", spiega Cottone. Eseguito in ratti resi 'cibo-dipendenti', lo studio mostra che bloccando l'ormone cerebrale dell'ansia, il CRF, si può bloccare sia la pulsione ad abbuffarsi sia l'ansia generata dall'astinenza da cibo. Nell'abbuffata compulsiva l'ansia viene spenta abbuffandosi.

I ricercatori sono sicuri di aver scoperto un meccanismo che con il tempo aprirà la strada a nuove cure. "Secondo noi dietro questo disturbo c'è appunto CRF, che aumenta nell'amigdala, il centro che generata dall'astinenza da cibo. Nell'abbuffata compulsiva l'ansia viene spenta abbuffandosi.

I ricercatori sono sicuri di aver scoperto un meccanismo che con il tempo aprirà la strada a nuove cure. "Secondo noi dietro questo disturbo c'è appunto CRF, che aumenta nell'amigdala, il centro che genera ansia, durante l'astinenza da cibo, incrementando l'ansia - spiega. Iniettando una molecola che blocca CRF, i ratti smettono di essere ansiosi e non sentono più il bisogno di abbuffarsi". "Abbiamo dimostrato che iniettando un farmaco antagonista del CRF nell'amigdala, riusciamo a bloccare completamente sia le abbuffate compulsive sia l'ansia generata dall'astinenza dai cibi appetitosi", conclude Cottone.

I disturbi dell'alimentazione sono al centro di diversi studi. Secondo una recente ricerca pubblicato sulla rivista Comprehensive Psychiatry, la realta' virtuale aiuta a vincere i disturbi alimentari. Una cucina virtuale, dove si simula l'azione di mangiare pizza può essere utile per fermare l'impulso. Lo studio coinvolto una sessantina di soggetti sani e con disturbi dell'alimentazione, e' stata svolta presso l'Universita' di Valencia. E' emerso che gli individui si sentono realmente in quella cucina e che chi soffre di disturbi del comportamento alimentare, mangiando la pizza, prova sentimenti negativi e l'ansia di mettere su peso. Inoltre i pazienti dopo il ciclo di terapia virtuale sembrano avere una riduzione dell'ansia da cibo, segno del valore terapeutico della realta' virtuale. (v.p.)

www.repubblica.it

Um comentário:

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