Venezia - "Radicchi stellari. Storie di chef
e ricette d'autore" è un viaggio letterario tra le perle dell'
orticoltura a Nordest, compiuto dalla giornalista trevigiana
Cristiana Sparvoli, ed interpretate da chef di gran rango.
Quando si parla si radicchio, attenzione: c'è il Radicchio Rosso di Treviso precoce e tardivo, il Variegato di Castelfranco, il Rosso di Verona e Chioggia e quello rodigino di Lusia nel Veneto. Mentre in Friuli Venezia Giulia in un paniere ricco di radicchi triestini e spontanei, regnano i 'sofisticati' Canarino e Rosa di Gorizia. Sulle prelibate cicorie venete e friulane ci mettono 'il cappello' nove "artisti" della ristorazione che raccontano anche un po' di sè: storia privata e professionale per coglierne la personalità in cucina, espressa poi materialmente in una preparazione a base di radicchio. Prodotto di una filiera tracciabile, dal seme alla tavola, ottenuto con rispetto delle buone pratiche certificate dai consorzi di tutela e promozione, che cuochi e cuoche interpretano secondo estro e tradizione del proprio territorio. Ecco perchè "Radicchi stellari": non solo per l'abilità di chi li 'trasforma' in piatti speciali, ma anche per l'alto valore di questi ortaggi unici. Il tour in nove chef parte dalla campagna veronese (Davide Botta), prosegue in direzione di Schio nel vicentino (Corrado Fasolato), passa lungo la strada del radicchio che tocca Scorzè nell'entroterra veneziano (Raffaele Ros), entra nella Marca Trevigiana (Nicola Dinato e Marco Bortolini), risale verso il Cansiglio e Puos d'Alpago (Renzo Dal Farra). Quindi varca i confini veneti e punta alla provincia di Gorizia per conoscere Alessandro Gavagna, Gabriella Cottali Devetak ed Antonino Venica. Ad arricchire la pubblicazione gli scritti risalenti al 1924 di Aldo Van den Borre, discendente del vivaista belga Francesco che, alla fine del XIX, nella Marca Trevigiana aprì la strada alla "moderna" coltivazione del radicchio rosso (da cui poi sono derivate altre varietà), oggi un "must" veneto nel mercato italiano ed internazionale.
Quando si parla si radicchio, attenzione: c'è il Radicchio Rosso di Treviso precoce e tardivo, il Variegato di Castelfranco, il Rosso di Verona e Chioggia e quello rodigino di Lusia nel Veneto. Mentre in Friuli Venezia Giulia in un paniere ricco di radicchi triestini e spontanei, regnano i 'sofisticati' Canarino e Rosa di Gorizia. Sulle prelibate cicorie venete e friulane ci mettono 'il cappello' nove "artisti" della ristorazione che raccontano anche un po' di sè: storia privata e professionale per coglierne la personalità in cucina, espressa poi materialmente in una preparazione a base di radicchio. Prodotto di una filiera tracciabile, dal seme alla tavola, ottenuto con rispetto delle buone pratiche certificate dai consorzi di tutela e promozione, che cuochi e cuoche interpretano secondo estro e tradizione del proprio territorio. Ecco perchè "Radicchi stellari": non solo per l'abilità di chi li 'trasforma' in piatti speciali, ma anche per l'alto valore di questi ortaggi unici. Il tour in nove chef parte dalla campagna veronese (Davide Botta), prosegue in direzione di Schio nel vicentino (Corrado Fasolato), passa lungo la strada del radicchio che tocca Scorzè nell'entroterra veneziano (Raffaele Ros), entra nella Marca Trevigiana (Nicola Dinato e Marco Bortolini), risale verso il Cansiglio e Puos d'Alpago (Renzo Dal Farra). Quindi varca i confini veneti e punta alla provincia di Gorizia per conoscere Alessandro Gavagna, Gabriella Cottali Devetak ed Antonino Venica. Ad arricchire la pubblicazione gli scritti risalenti al 1924 di Aldo Van den Borre, discendente del vivaista belga Francesco che, alla fine del XIX, nella Marca Trevigiana aprì la strada alla "moderna" coltivazione del radicchio rosso (da cui poi sono derivate altre varietà), oggi un "must" veneto nel mercato italiano ed internazionale.
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