Il sequestro dell'Achille Lauro si consuma in due giorni, fra il 7 ottobre 1985, quando un commando di quattro terroristi palestinesi sequestra la nave da crociera italiana, ed il 9 ottobre, quando si arriva alla liberazione degli ostaggi. Ma la crisi aperta da quella vicenda dura oltre la fine del sequestro, portando a momenti di forte tensione fra l'Italia e gli Stati Uniti. E quando il governo italiano rifiuta di cedere alla pretesa degli americani di portare i dirottatori negli Stati Uniti, si sfiora lo scontro armato nella base Nato di Sigonella, in Sicilia. In ballo c'era la posizione di Abu Abbas, capo di una fazione filosiriana dell'Olp,che nella vicenda aveva avuto un ruolo ufficiale di mediatore, ma che sarà poi riconosciuto come mandante dell'azione e responsabile della morte di Leon Klinghoffer, cittadino statunitense, unica vittima di quell'azione.
Quando scatta il sequestro, il 7 ottobre 1985, la nave si trova al largo delle coste egiziane. La maggior parte dei passeggeri è a terra per un'escursione, a bordo ci sono più di 400 persone, fra passeggeri e membri dell'equipaggio. Fra quanti sono rimasti a bordo ci sono i quattro terroristi, che attorno alle 13 prendono con le armi il controllo della nave; al processo dichiareranno che la loro intenzione era, in realtà, di compiere un attentato nel porto israeliano di Ashdod, tappa successiva del viaggio, ma di essere stati scoperti e di avere per questo anticipato l'azione.
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