sexta-feira, 25 de setembro de 2009

Napolitano agli eurodeputati "Non portate a Bruxelles le nostre liti"

Giorgio Napolitano


Roma, La Repubblica - E' un consiglio che suona come un monito severo quello che il presidente della Repubblica riserva agli eurodeputati italiani. Che assume un significato particolare anche in virtù della forte convinzione europeista di Giorgio Napolitano. "Il Parlamento europeo non può essere cassa di risonanza di polemiche e conflitti che si svolgono nei singoli Paesi e nei Parlamenti nazionali" dice il presidente. Che aggiunge: "L'Assemblea di Strasburgo non può nemmeno diventare un'istanza d'appello rispetto a quanto deciso nei Parlamenti o negli esecutivi nazionali". Per questo ci sono sedi "appropriate": "Dalla Corte di giustizia del Lussemburgo alla Corte di Strasburgo fino al consiglio europeo". Parole che sembrano richiamare le polemiche sulla libertà di stampa nel nostro Paese e il botta e riposta con Bruxelles sulle politiche dell'immigrazione. Nel suo intervento Napolitano esorta i rappresentanti italiani in Europa a farsi veri e propri portavoce dell'importanza delle istituzioni europee in un momento in cui il futuro dell'Unione risente anche della "fragilizzazione" del consenso dei cittadini europei. "Dedicate tutti gli sforzi - dice Napolitano- a farvi portatori della causa europea anche in seno ai vostri partiti e assieme ai parlamentari nazionali impegnatevi in un'opera di comunicazione e persuasione per far riguadagnare consenso e fiducia dei cittadini europei verso l'Unione europea e le sue istituzioni". "Bisogna credere e spendersi per la causa dell'integrazione europea, ciascuno con il massimo di convinzione e dedizione. Nel Parlamento europeo - aggiunge Napolitano - vale la pena di impegnarsi fino in fondo, senza stancarsi di fare su e giù da Bruxelles e Strasburgo, e non pensando ad altri obiettivi e luoghi per il proprio futuro. Molto dipendente dalla assiduità e dalla competenza".

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