Il Veneto è stato regione capofila alla terza assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome che si è svolta a Roma a Villa Madama. Promossa dal Ministero degli Affari Esteri e dal Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), l'assemblea ha visto la partecipazione di circa 150 consiglieri provenienti da tutto il mondo e, per la prima volta, la presenza delle Regioni italiane con i rispettivi Coordinamenti e Comitati dei giovani.
"Un traguardo molto importante che premia il lavoro svolto dal Veneto in materia di emigrazione " ha spiegato l'assessore regionale Oscar De Bona " ed in particolare quanto abbiamo cercato di sviluppare in termini di partecipazione giovanile con la creazione di un Coordinamento dei giovani veneti nel territorio regionale e di un Comitato all'estero comprendente i rappresentanti di tutte le Federazioni venete iscritte al registro regionale".
All'incontro di Roma sono intervenuti il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Alfredo Mantica, Michele Iorio (vice presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) e il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza. I lavori sono stati conclusi dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e dal ministro Franco Frattini che hanno sottolineato le linee programmatiche in materia di italiani nel mondo ed in particolare la nuova proposta di legge.
Nella sezione dedicata alle Regioni, promossa per iniziativa dello stesso De Bona, è intervenuto in assemblea il veneto Marco Di Lello (che ha parlato a nome dei giovani di tutte le Regioni), illustrando a Letta e a Frattini il documento redatto dai giovani dei Comitati o dei Coordinamenti regionali in occasione di un pre-incontro il 9 novembre scorso a Venezia. Tra le finalità ritenute prioritarie, sviluppare programmi e attività per un continuo interscambio di carattere culturale e linguistico; responsabilizzare gli italiani all'estero, sostenendone le azioni, nella diffusione della lingua, della cultura, delle tradizioni e dei valori che caratterizzano la società italiana.
"Gli Italiani all'estero - ha concluso De Bona " sono i migliori promotori della cultura italiana. Per sostenerli in questa loro attività dobbiamo investire principalmente nella conoscenza della lingua italiana e incidere sull'interesse delle nuove generazioni ad imparare l'italiano come punto di accesso alla nostra cultura millenaria e ad avvicinarsi all'associazionismo. E' evidente che dobbiamo lavorare insieme allo Stato centrale per mettere insieme le iniziative più appropriate e renderle il più possibile incisive, sviluppando la rete di contatti che le Regioni hanno nel mondo".
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