Bocchino e Fini
Roma, 14-12-2010
Grazie a tutti
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, subito dopo il voto di fiducia ottenuto nell'Aula della Camera, si è spostato nella sala del Governo. Ma dopo pochi istanti, decide di fare un 'fuori programma': in Transatlantico, gremito di deputati e di giornalisti, incontra i parlamentari del Pdl che lo applaudono e che gli dicono: "Ce l'abbiamo fatta". Ma il premier non commenta, né risponde alle domande dei giornalisti. Si limita invece a dire "Grazie, grazie".
Una vergogna
"Mi pare un episodio vergognoso della storia del Parlamento". Cosi' Massimo D'Alema commenta il voto di oggi alla Camera. Una fiducia, argomenta, "raccattata dal governo con tre, quattro voti comprati. Qualche volta alla luce del sole per interessi noti, altri in modo meno palese. La sostanza non cambia. Si tratta di un'operazione irresponsabile condotta con uno stile a cui ci ha abituato Berlusconi".
"Certo, ora c'è un Governo solido, una maggioranza ampia, che saprà mettere in pratica il programmaelettorale nell'interesse degli italiani". Uscito perdente dallo scontro finale con il PdL Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e liberta', sceglie il sarcasmo per commentare la sconfitta del fronte della sfiducia al Governo Berlusconi. "E ora dico al governo: ora che hai preso quaesta fiducia, che ci fai?".
A chiede a questo punto le dimissioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, Bocchino replica: "E ai sensi di quale articolo di regolamento Fini si dovrebbe dimettere?".
"Da questo voto non ne esce bene il Parlamento per responsabilità di pochi e di Berlusconi soprattutto. Il premier dovrà dare conto, comunque, di quello che si è perso per strada visto che e' partito con una maggioranza di oltre 400 deputati. Non si capisce bene come possa pensae su questa base, come governare il Paese". Quindi il voto anticipato potrebbe essere piu' vicino? Chiedono i cronisti a D'Alema e il presidente del Copasir risponde: "Temo di si'".
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Um comentário:
Mentre questi personaggi sono chiusi nel Palazzo a fare i giochetti con i numeri con l´unico obiettivo di salvare B. dai processi, nel paese esplode la protesta della società civile che non ce la fa più: studenti, operai, forze di polizia, mondo della cultura, piccoli imprenditori strozzati dai debiti.
Dov´è la rivoluzione liberale che aveva promesso B.? In due anni di governo ha pensato solo a salvare sé stesso e i suoi amici dalla galera.
che schifo!
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