quinta-feira, 13 de janeiro de 2011

Nella Torre di Pisa, dopo i lavori, la luce risalirà fino al "settimo cielo"

Pisa – La luce arriverà al «settimo cielo» probabilmente a giorni, ma solo tra un paio di mesi sarà possibile osservare l’effetto ottico nel ventre del monumento guardando verso l’alto. Visione straordinaria, soprattutto al tramonto o all’alba, quando i raggi del sole si tingono delle tonalità del rosso e del rosa. E allora, forse, entrare nella Torre pendente e alzare gli occhi, sarà un po’ come guardare attraverso un caleidoscopio. E’ una delle magie che ci sta donando il restauro conservativo del campanile pendente (marmi esterni e solai interni) quasi completato. Il «settimo cielo» è solo la metafora del settimo e ultimo ordine della Torre, a quota cinquanta metri circa, appena sotto la cella campanaria. E un piano molto speciale. «Perché a differenza di tutti gli altri non ha solo il loggiato ma arcate per far entrare la luce dentro il monumento – spiega l’architetto Gisella Capponi, direttore dell’Istituto superiore per la conservazione e per il restauro del ministero dei Beni Culturali -. Arcate, bellissime, che da decenni erano state chiuse e oscurate da portelloni di legno o grate per non fare entrare i piccioni».

Riaperta la visuale - La luce da tempo non entrava più all’interno dell’enorme cilindro pendente e si era persa quell’atmosfera tutta particolare che i costruttori avevano voluto creare. Ad aggravare le cose era poi arrivata la costruzione nel 1935 di un orribile solaio al primo ordine dove era stata realizzata una sala degli strumenti per monitorare il monumento. «Il solaio copriva interamente la visuale interna della Torre – spiega Giuseppe Bentivoglio, ingegnere e direttore tecnico dell’Opera del Duomo, l’ente che sovrintende ai monumenti pisani – e adesso è stato demolito riportando la struttura all’architettura originaria. Quando saranno tolti i ponteggi, probabilmente a marzo, chi entrerà nel campanile potrà vedere sino all’ultimo ordine». Il «settimo cielo» appunto dove la luce entrerà divertendosi a giocare tra loggiati, arcate e marmi. A proposito di marmi. I lavori di restauro conservativo stanno ripulendo l’esterno del campanile dallo strano di sporco provocato da smog e inquinamento. La Torre oggi è più bianca, come lo era secoli fa, ed è già uno spettacolo vederla oggi risplendere maestosa e atipica in Piazza dei Miracoli accanto a duomo, battistero e cimitero monumentale. «I marmi non sono stati sostituiti come nei secoli è accaduto – spiega ancora l’architetto Gisella Capponi – al contrario abbiamo ricollocato antichi pezzi che erano stati staccati. Abbiamo invece eseguito un’opera di pulizia molto particolareggiata». Infine la pendenza. Anche gli ultimi rilievi confermano la tendenza della Torre a un impercettibile raddrizzamento. Negli ultimi dieci anni il recupero è stato di circa cinquanta centimetri. Insomma il campanile pende sempre meno. Tranquilli: tra un paio di anni si fermerà completamente.
Marco Gasperetti
http://www.corriere.it/

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