Roma - Tra i vip che sono stati accusati di evasione fiscale non sono stati rari i casi di buchi di oltre 3 milioni di euro, soglia per la quale, secondo le ultime novità apportate dalla manovra di ferragosto, scatterebbe il carcere. Ecco alcune storie di volti noti dello sport e dello spettacolo.
- VALENTINO ROSSI: E la sua è la storia più celebre. Il pluricampione mondiale di motociclismo nel 2007 si è visto contestare dal fisco 60 milioni di euro d'imponibile non dichiarato per i quattro anni 2000-2004. Il contenzioso è finito nel 2008 con un esborso milionario. La pace con il fisco al 'Valentino nazionale' è costata circa 35 milioni di euro.
- GIANCARLO FISICHELLA: Il campione di Formula 1 dopo avere ricevuto una cartella esattoriale da 17,2 milioni di euro ha raggiunto un accordo con il fisco, che gli contestava la sua residenza a Montecarlo. Ha aderito ad un concordato ottenendo così uno sconto, pagando 3,8 milioni nel 2007.
- DIEGO ARMANDO MARADONA: Quello che è considerato probabilmente il più grande giocatore di calcio di tutti i tempi è stato inseguito dal fisco per una cifra di oltre 35 milioni di euro. Ed è rimasto celebre per il sequestro dell'orecchino di diamanti venduto all'asta per 25 mila euro.
- LUCIANO PAVAROTTI: Il tenore di Modena nel 2000 ha chiuso un lungo duello con gli agenti delle tasse accettando di patteggiare con il pagamento di 25 miliardi di lire, una cifra che oggi supererebbe di gran lunga i 3 milioni di euro.
- ALBERTO TOMBA: Al campione di sci emiliano il fisco ha contestato tra il 1993 e il 1995 mancati versamenti. Gli si contestava di avere portato denaro all'estero grazie a un sofisticato sistema di società sorte nei paradisi fiscali. L'inchiesta si risolse con l'assoluzione dello sciatore che aveva però intanto provveduto a sanare i suoi debiti con il fisco pari a 10 miliardi di vecchie lire. Anche in questo caso la conversione in euro porta a superare la cifra di 3 milioni.
- SOFIA LOREN: Ma c'é chi le manette per evasione le ha conosciute, pur se vip. La Loren ha dovuto scontare qualche giorno di carcere per avere omesso di presentare la denuncia dei redditi, definiti in 112 milioni di "vecchissime" lire d'imponibile per gli anni 1963-64. E forse, considerando la rivalutazione dovuta all'inflazione, anche lei sarebbe stata coinvolta dalla nuova norma.
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