terça-feira, 25 de outubro de 2011

La passione e' pasta al World pasta day


Sophia Loren mentre mangia gli spaghetti         

Roma  - Pasta protagonista in un futuro sempre più globale e con la certezza di essere già oggi il patto preferito nel mondo nei 50 Paesi dove viene consumata. E' questo il messaggio che viene lanciato da Paolo Barilla, presidente di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) in occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale della pasta. Secondo i dati Aidepi, anche quest'anno l'industria italiana della pastificazione si conferma la prima nel mondo con 3.247 milioni di tonnellate prodotte. Un piatto di pasta su quattro mangiato nel mondo viene prodotto in Italia e sono addirittura sette su dieci quelli consumati in Europa, con la Germania che da sola assorbe il 19,3% dell'export.

Ma cresce la domanda dei mercati emergenti: +53,9% in Russia rispetto al 2009, +61% in Cina, +36% in India ed è autentico boom tra gli sceicchi, con un +135,6% di pasta italiana in Arabia Saudita nell'ultimo anno. L'Italia guida anche la classifica dei consumatori di pasta, con 26 chili pro-capite annui, davanti a Venezuela (13 kg) e Tunisia (11,9 kg). Si segnala il caso svedese, divenuto sesto Paese consumatore con 9 kg pro capite e una crescita del 63% sul 1998. Più pasta in tavola anche in Germania dove il consumo di spaghetti e maccheroni è salito dai 3,5 kg pro capite del 1972 ai 7,9 del 2010. Nella giornata mondiale della pasta, Aidepi non si scorda dell'emergenza fame nel mondo e consegna alla Caritas 14 tonnellate di pasta.

Altre iniziative analoghe sono in programma nel mondo, coordinate dalla International Pasta Organisation. A Roma le celebrazioni culmineranno con le interpretazioni sul tema di grandi chef come Antonello Colonna, Ciccio Sultano e Mario Uliassi che presenteranno tre ricette dove si fondono tradizione e innovazione. Per lo chef siciliano Sultano, italiani e pasta sono "una sola cosa". "Ma ognuno - sottolinea ancora - è fatto di una pasta diversa. Questo prodotto, con le sue forme, i suoi nomi e le sue consistenze, comunica l'appartenenza alla cultura e alla terra delle varie regioni del nostro Paese" .

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