Milano - Continua a tremare la terra nel modenese e nel ferrarese. Le scosse più forti (magnitudo 3,7 e 3.6 della scala Richter) sono state avvertite intorno alle 3 e alle 4 di domenica notte nelle zone fra Mirandola, San Felice e Finale Emilia, le stesse cittadine più colpite dal terremoto che all'alba di domenica ha provocato sei vittime. Per tutta la giornata le scosse si sono ripetute arrivando a più di un centinaio. Scosse di assestamento che hanno provocato danni alle abitazioni e all'inestimabile patrimonio artistico. Il Consiglio dei ministri di martedì dichiarerà lo stato di emergenza.
Alcuni sfollati a Finale Emilia (Ansa)
SFOLLATI - Nessuna tregua per la popolazione che, per la paura, ha preferito i centri di accoglienza alle loro case, anche quelle non danneggiate. Ed è salito a quattromila il conto degli sfollati. La Protezione civile dell'Emilia-Romagna entro la giornata di lunedì conta di allestire altri 1.500 moduli per l'assistenza nel modenese. Proprio a Mirandola, sono migliaia le persone che si sono rivolte nei centri di accoglienza organizzati nelle scuole e nel palazzetto dello sport. Oltre ai dormitori provvisori allestiti nelle scuole, i volontari stanno montando le tende, sotto una pioggia che non accenna a smettere. La nuova tendopoli, montata nel campo sportivo, potrà accogliere circa 500 posti letto.
La torre dell'orologio di Finale Emilia (Ansa)
IN AUTO - Nonostante la Protezione civile si sia immediatamente messa in moto, centinaia sono le famiglie tra Modena e Ferrara che non hanno ancora trovato collocazione nelle tendopoli o nelle prime strutture di soccorso e hanno deciso di passare la notte in auto o in sistemazioni di fortuna.
CENTRI DI ACCOGLIENZA - A Finale Emilia, la cittadina in provincia di Modena, i parchi, le aree pubbliche, le piazze sono spazi aperti dove le automobili sono diventate camera da letto, cuccia, riparo. Riuscire a prendere sonno è stato impossibile. Tanti i racconti. Ognuno con la sua storia, il suo momento, l'istante in cui ha avvertito la scossa. Nei due centri di accoglienza allestiti in paese a Finale Emilia, uno nel palasport, con quasi 200 persone, l'altro nel campo sportivo con una ventina di tende da quindici-venti posti letto l'una, il sonno è arrivato tardi e l'unico modo per allentare la tensione è stato quello di scambiare qualche parola. Nel palasport c'èanche stata un pò di tensione quando, intorno alle tre, sono state avvertite nuove scosse.
I VOLONTARI AL LAVORO - Qui sono stati smistati i senza-tetto che hanno anche bisogno di assistenza personale: anziani soprattutto, ma anche tanti immigrati. Intorno alle quattro qualcuno ha cominciato ad avvertire freddo, forse anche per la stanchezza. Una dottoressa ha trascorso la notterassicurando e parlando con tutti. I volontari, un esercito silenzioso. Tutti hanno avuto paura nella notte tra sabato e domenica. Anche loro, ma non sono bastate cento e più scosse per fermarli. Riescono anche a sorridere versando l'ennesimo caffè caldo, tra un tremore della terra e l'altro.
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palasport, con quasi 200 persone, l'altro nel campo sportivo con una ventina di tende da quindici-venti posti letto l'una, il sonno è arrivato tardi e l'unico modo per allentare la tensione è stato quello di scambiare qualche parola. Nel palasport c'èanche stata un pò di tensione quando, intorno alle tre, sono state avvertite nuove scosse.
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