Mappa degli effetti del terremoto del 29 maggio, sulla base delle segnalazioni da parte della popolazione (fonte: INGV)
Potrebbe essere la rottura di una nuova faglia all'origine del terremoto di magnitudo 5,8 avvenuto questa mattina nella zona di Modena. Il sisma e' avvenuto infatti lungo il margine occidentale dell'arco lungo circa 40 chilometri attivato con il terremoto del 20 maggio scorso. Allora le scosse piu' forti erano avvenute nella zona orientale, nel ferrarese.
''Si temeva che, con una struttura cosi' complessa, potesse esserci spazio per altri terremoti di grande entita''', ha osservato il sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato.
Nell'arco di 80 minuti sono avvenute nel modenese quattro forti scosse di terremoto di magnitudo superiore a 4, l'ultima delle quali, di magnitudo 4,7, e' stata registrata alle 10,27. Questa la sequenza resa nota dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): dopo la prima scossa di magnitudo 5,8 registrata alle 9,00, alle 9.07 e' avvenuta una scossa di magnitudo 4.0; due minuti piu' tardi, alle 9,09 è stata registrata una scossa di magnitudo 4,1; alle 10,25 un'altra di magnitudo 4,5 e alle 10,27 la replica maggiore, di magnitudo 4,7. Nello stesso arco di tempo sono state registrate anche numerose scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4 e molte altre di magnitudo inferiore a 3.
Dopo il terremoto del 20 maggio scorso, le repliche piu' forti (ossia di magnitudo superiore a 5) erano concentrate nella zona di Ferrara. Il terremoto di questa mattina, ha detto ancora Amato, ''indica che molto probabilmente sono attive piu' faglie''. Situazioni come queste possono verificarsi quando vengono attivate strutture molto complesse. Per esempio, in passato e' avvenuto con il terremoto di Colfiorito del 1997, quando alla prima scossa sono seguite a distanza di giorni nuove scosse importanti.
''La struttura responsabile del terremoto di oggi nel modenese - ha aggiunto il sismologo dell'Ingv - e' la struttura complessa del tratto settentrionale dell'Appennino, nel quale la catena montuosa prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura e' la stessa legata al sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto''. Tuttavia il meccanismo di questo nuovo terremoto sara' chiarito nelle prossime ore, sulla base dei dati rilevati dai sismografi.
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