quarta-feira, 24 de outubro de 2012

Berlusconi: 'Mi ritiro'. Primarie per successione

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi


“Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora". Così Silvio Berlusconi annuncia il suo ritiro. "Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività".
"Con elezioni primarie aperte nel Pdl, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni", annuncia Berlusconi. Il voto sarà fissato "a breve" e il Cavaliere suggerisce il 16/12.

"La continuità con lo sforzo riformatore cominciato diciotto anni fa è in pericolo serio - scrive l'ex presidente del Consiglio - Una coalizione di sinistra che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l'esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitarie, solidariste e collettiviste del Novecento".

Berlusconi, dopo aver annunciato la propria rinuncia a candidarsi premier, sottolinea che "sta al Popolo della Libertà, al segretario Angelino Alfano, e a una generazione giovane che riproduca il miracolo del 1994, dare una seria e impegnativa battaglia per fermare questa deriva".

Mario Monti "e i suoi collaboratori hanno fatto quel che hanno potuto, cioé molto, nella situazione istituzionale, parlamentare e politica interna, e nelle condizioni europee e mondiali in cui la nostra economia e la nostra società hanno dovuto affrontare la grande crisi finanziaria - sottolinea l'ex premier - Sono stati commessi errori, alcuni riparabili a partire dalla legge di stabilità e ad alcune misure fiscali sbagliate, ma la direzione riformatrice e liberale è stata sostanzialmente chiara".


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