sexta-feira, 29 de março de 2013

Colle: fase cruciale di ricambio democratico Berlusconi: sì a governo di larghe intese

Dopo che ieri Pierluigi Bersani è salito al Colle per dare conto delle sue consultazioni 'non risolutive', il capo dello Stato ha deciso di verificare in prima persona se lo stallo possa o meno essere superato. Stamattina alle 11 sono cominciate le sue consultazioni flash. Dopo il Pdl nelle prossime ore Napolitano vede M5S, poi Scelta Civica e chiude con il Pd alle 18.

"Le festività pasquali ricorrono quest'annno in un momento particolarmente impegnativo per l'Italia, che affronta una fase cruciale di ricambio democratico ai vertici delle istituzioni". Lo scrive Giorgio Napolitano in un messaggio a Papa Francesco.

AL VIA CONSULTAZIONI, CAV: SOLO LARGHE INTESE - Nel primo colloquio di Giorgio Napolitano per uscire dallo stallo politico-istituzionale che ha portato al 'congelamento' dell'incarico di Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi e Roberto Maroni rilanciano la palla nel campo del segretario del Pd. Ribadiscono che l'unica strada è quella di dar vita ad un governo "politico" e nel farlo aprono all'ipotesi che a guidarlo sia proprio il segretario del Pd.

Un esecutivo delle larghe intese, sostenuto da tutte le forze politiche ad eccezione del Movimento di Beppe Grillo, al quale - secondo il Cavaliere - non c'é alternativa, se non il voto anticipato. Ma il Pd, intravedendo il rischio di un 'abbraccio mortale' dell'ex premier, sbarra immediatamente la porta: "Mi sembra molto difficile ipotizzare un governo sostenuto insieme dal Pd e dal Pdl. La politica del Pdl è distante anni luce da quelle del Partito democratico", afferma Luigi Zanda, presidente dei senatori democrat, commentando a caldo le parole del leader Pdl.

Intanto, però, dopo un colloquio telefonico fra Grillo e Napolitano, nel Movimento Cinque Stelle si ragiona sull'appoggio ad un candidato "pseudo tecnico". La linea del Movimento sarà però decisa al termine dell'incontro fra i capigruppo di M5S e una rappresentanza di parlamentari 'grillini', tenutasi in stretto collegamento con l'ex comico. Grillo non salirà al Quirinale.

Dove invece si è recato il Cavaliere, accompagnato dai capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, e dalla delegazione leghista guidata da Roberto Maroni. "Abbiamo manifestato la nostra posizione che è la posizione di sempre", premette l'ex premier. "E nell'interesse del Paese si deve trovare un modo per dare vita, insieme, ad un governo di coalizione" al quale partecipino il Pd, il Pdl, la Lega e Scelta Civica. Guidato da chi? gli chiedono i giornalisti. "Il Pd avanzi una candidatura. Ci va bene quella del segretario Bersani, così come altre candidature", risponde Berlusconi, dicendosi pronto a incontrare gli altri partiti per concordare i "provvedimenti urgenti" che si impongono per affrontare "la difficilissima situazione dell'economia". Il Cavaliere sbarra la strada a nuovi tentativi sul 'modello Monti': il prossimo governo "deve essere politico, vista l'esperienza tragica del governo tecnico". Parole che rischiano di complicare anche l'ipotesi di un 'governo del presidente'. 

SERRACCHIANI, PIANO B DEL PD SI CHIAMA MATTEO RENZI
- "Il Piano B nel Partito Democratico c'é già ed ha un nome: Matteo Renzi, anche da subito, anche da stasera. Il tema vero è se lui accetterebbe in questo momento, ma il PD deve spendere il suo nome". Così Debora Serracchiani, eurodeputata del PD e candidata alla Presidente del Friuli Venezia Giulia, oggi al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora', condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro.

BRUNETTA, NO A ESECUTIVO DEL PRESIDENTE 
- "Non c'é alcun governo del Presidente, non ci interessa": così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, ribadisce la posizione del centrodestra, cioé a favore di un governo politico di grande coalizione. "Ho trovato Napolitano molto lucido, determinato e consapevole della situazione", aggiunge a Tgcom24.

GRASSO, SENZA GOVERNO PARLAMENTO NON PUO' LAVORARE -  "Mi aspetto che finalmente questo paese abbia un Governo" perché "senza è impossibile" far lavorare il Parlamento: lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso in visita a Palermo.

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