terça-feira, 22 de outubro de 2013

Antimafia: Bindi eletta presidente con 25 voti


Roma - Rosy Bindi è stata eletta presidente dell'Antimafia con 25 voti. 8 sono andati a Luigi Gaetti (M5s). Le schede bianche sono state 2, un voto nullo. Riccardo Nuti (M5s) ha smentito qualsiasi "giallo" su una presunta spaccatura all'interno del M5s nel primo voto. Infatti Gaetti ha avuto 6 voti e non 8, "perché lui stesso non si è votato, e un altro nostro collega era in quel momento in missione. Quindi nessuna spaccatura".
"Inaccettabile strappo del Pd pur di dare una poltrona a Rosy Bindi". Lo scrive su Twitter Maurizio Gasparri commentando l'elezione del presidente della commissione antimafia.

''La delegazione parlamentare del Popolo della libertà in Commissione Antimafia - annunciano i capigruppo - non parteciperà al voto odierno per l'elezione del presidente e dell'ufficio di presidenza, dal momento che il Partito democratico intende imporre un proprio candidato usando solo la forza dei numeri e senza la necessaria condivisione per una scelta così importante. Ricordiamo che negli ultimi mesi l'elezione degli organi della Commissione Antimafia ha subito numerosi rinvii proprio a causa delle divisioni interne allo stesso Pd''.

Ingroia, grave spettacolo Pd-Pdl in Commissione - ''Lo stallo della Commissione parlamentare Antimafia, per sette mesi senza componenti e ancora oggi senza presidente, è la dimostrazione palese di un parlamento incapace, lontano dal Paese reale, dove la mafia è un'urgenza da affrontare''. Lo ha denunciato il leader di Azione Civile Antonio Ingroia a Genova in una conferenza stampa. ''Ancora prima della magistratura, la lotta alla mafia dovrebbe essere una priorità della politica - ha sottolineato Ingroia - La Commissione Antimafia dovrebbe essere in prima linea contro il riciclaggio, la mafia dei colletti bianchi, le infiltrazioni criminali nel Nord Italia''. ''Invece di un passo avanti della politica - ha aggiunto - gli italiani assistono a un indecoroso spettacolo di mercanteggiamento sotto banco in base ai rapporti di forza della maggioranza governativa, Pd e Pdl non riescono nemmeno a mettersi d'accordo per nominare il nuovo presidente della Commissione''


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