quinta-feira, 26 de maio de 2016

Quell'occhio nel cielo di Roma, segreti e simbologie del Pantheon


Un occhio nel cielo di Roma che da secoli racconta i misteri delle città eterna. Si apre nel mezzo di uno dei più importanti monumenti classici, conservato perfettamente, uno dei più visitati in Italia e luogo prediletto dai turisti in visita a Roma dopo il Colosseo. Con sette milioni di visitatori l’anno, quasi un milione in più rispetto allo scorso anno, il Pantheon sfugge dagli elenchi delle attrazioni turistiche più visitate solo perché a ingresso gratuito. E così, uno degli edifici più affascinanti della storia – fosse solo per quell’oculo magico che si sostiene con il suo diametro di nove metri nel centro dell’enorme cupola -  guarda in disparte le statistiche e si piazza al centro di un dibattito sul suo futuro: biglietto sì o biglietto no?

Nel frattempo non resta che godersi le meraviglie dell’edificio costruito per la prima volta nel 27 a.C. per volere di Augusto Agrippa e diventato quello che vediamo oggi, non molto diverso da come fu concepito nella sua seconda versione, tra il 118 e il 128 d. C. da Adriano.  Con un monumentale ingresso preceduto da un pronao da sedici colonne - tredici delle quali in granito – la struttura è a pianta circolare sulla quale si aprono le cappelle laterali. Su tutta l’armonia dell’edificio si innalza la cupola, vero prodigio architettonico, a forma emisferica e con decorazioni a cassettoni (28, ovvero il numero perfetto nell’antichità, ricavato dalla somma di 1+2+3+4+5+6+7) scolpite nella pietra.  A quasi due millenni dalla sua costruzione la cupola del Pantheon rimane la cupola più grande del mondo realizzata in calcestruzzo non armato. Ma non solo. Anche le dimensioni della struttura rispecchiano la perfezione classica: l’altezza dell’edificio calcolata all’oculo è uguale al diametro della rotonda.§



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