sábado, 30 de julho de 2016

Emigrazione italiana in Brasile_ Francine Arioza – ROMA

Emigrazione italiana in Brasile
Tra il 1870 e il 1920 gli italiani rappresentavano il 42% di tutti gli emigrati che entrarono in Brasile. La maggior parte proveniva dalla Regione Veneto (Treviso, Verona, Venezia, Padova, Vicenza, Rovigo, Belluno), dopo Campania (Napoli, Caserta ) Calabria (Cosenza, Catanzaro ) e Lombardia (Milano, Mantova, Cremona, Bergamo ).
Le ragioni principali che hanno portato gli italiani in Brasile sono state:
Crisi economica in Italia soprattutto nel nord Italia a causa del periodo della rivoluzione industriale in Europa;
-La necessità per i lavoratori di manodopera qualificata per sostituire il lavoro degli schiavi;
-Necessità del governo brasiliano di schiarire la popolazione nazionale dal momento che la maggior parte era di razza nera;
-La necessità del governo brasiliano di colonizzare terre soprattutto nel sud.
Gli italiani hanno influenzato fortemente le abitudini alimentari nelle regioni in cui si stabilirono e hanno dato un contributo importante per l’ industrializzazione del Rio Grande do Sul e São Paulo. Le famiglie italiane più ricche di São Paulo erano la Matarazzo e la Crespi formando il gruppo dei cosiddetti “conti italiani”.
Curiosità:
– “PORCOS”: così si chiamano i tifosi della squadra Palmeiras. L’origine del termine dispregiativo può essere correlato alla polenta, sconosciuta dai brasiliani e per gli agricoltori ricchi “solo cibo per i porci”. Per quanto riguarda gli italiani il riso e fagioli erano cibi per i porci.
– Per via della seconda guerra mondiale alcuni  italiani  non uscivano da casa perché erano insultati con  frequenza.
-In Caxias do Sul (RS) quasi tutti parlano il dialetto veneto.
– São Paulo è la città “più italiana” al mondo con più di cinque milioni di discendenti
All’inizio del secolo circolavano a São Paulo  quattro giornali in lingua italiana.
-Attualmente a Rio Grande do Sul vivono 3,2 milioni di italiani e discendenti che rappresentano circa il 30% della popolazione dello stato.
–  A Santa Catarina troviamo tre milioni di italiani e discendenti che rappresentano circa la metà della popolazione dello stato.
–  A  Paranà gli italiani e i loro discendenti rappresentano circa il 40% della popolazione dello stato.
– Si ritiene che ci fu un tempo in cui la lingua più parlata era l’italiano.
– Si stima che  HYPERLINK “javascript:mails_addtocal(1,”oggi”);”oggi  São Paulo ha la terza più grande colonia italiana dopo New York e Buenos Aires.
Chiesa del vinho ( igreja do vinho)
In Serra Gaucha  tra le città di Bento Gonçalves, Garibaldi e Monte Belo do Sul si trova la Vale dos Vinhedos conosciuta così per le valli che compongono il suo paesaggio naturale. Questa piccola area è stata colonizzata a metà del 1875 da emigrati italiani provenienti per lo più dalle regioni di Trento e Veneto.
Gli emigrati italiani che si stabilirono nel Sud sono sempre stati molto religiosi. La storia racconta che ogni nuova comunità costruiva una cappella o una chiesa. Chi va per le strade principali e secondarie della città di Valle assiste ad una collezione di 20 piccole cappelle che raffigurano la religiosità ereditata dagli emigrati e che è conservata fino ad  HYPERLINK “javascript:mails_addtocal(1,”oggi”);”oggi.
Curiosa è la storia della costruzione della Cappella della Madonna della Neve (NOSSA SENHORA DAS NEVES). Intorno all’anno 1910  i coloni hanno deciso di costruire una chiesa ma sono stati sorpresi da una grave siccità che ha colpito la regione.
In assenza di acqua hanno deciso di impastare la creta con il vino per unire i mattoni. In quel momento non è stato utilizzato il cemento ma argilla impastata con il vino. La chiesa è molto bella e piccola, decorata da figure di santi.
La storia interessante della Cappella della Madonna della Neve promuove ulteriormente il turismo del vino regionale e la chiesa del  vino è il primo punto di sosta per i turisti che visitano La Vale dos Vinhedos ed è aperta tutti i giorni ai visitatori. Vale la pena di conoscerla.
http://www.brazilconnected.it/emigrazione-italiana-in-brasile_-francine-arioza-roma/

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