La chiesa di san Giorgio martire, a Petrella Tifernina, uno dei migliori esempi di architettura romanica in Molise
CAMPOBASSO - Dai monti del Matese, in provincia di Campobasso, parte una valle che attraversa il Molise e che, a tratti, è bella e struggente come un dipinto: campi di girasole e meleti spaziano con i loro colori che toccano tutte le sfumature del giallo e del verde; in lontananza spuntano abbazie solitarie, torri d’avvistamento, santuari e borghi arroccati sull’Appennino, diviso dal letto del fiume Biferno, che scorre tra le antiche vie della transumanza di Puglia, Abruzzo e Molise.
Per un’ottantina di chilometri lungo la statale 647 la generosa valle del Biferno regala scorci bucolici di selve fitte e scure e di borghi ricchi di storia, dove un tempo i briganti spadroneggiavano sui pochi pastori che vivevano nella valle e sui pellegrini che la percorrevano a piedi; oggi restano boschi, camminamenti, torri, abbazie e case aggrappate alle colline e al monte Miletto, alto 2mila metri. Dalla strada principale Bifernina partono vie secondarie, tortuose e panoramiche, che nella bella stagione esplodono di colori: dal verde brillante dei prati al rosa pallido dei fiori dei meleti, dal giallo dei campi di grano al rosso dei papaveri e al verde cupo dei querceti.
Se vicino alla costa ci si imbatte in vigneti e in campi coltivati a ulivi e a girasoli, all’interno si trovano boschi di querce e faggeti; ovunque spuntano edicole votive, cappelle e abbazie, come quelle di santa Maria di Casalpiano, a Morrone del Sannio, che risale all’anno Mille, e la chiesa di san Giorgio martire, fondata a Petrella Tifernina nel XIII secolo, uno dei migliori esempi di architettura romanica in Molise. Sono la testimonianza dei popoli che hanno vissuto in queste terre, dai Sanniti ai Romani, e dai numerosi pellegrini che nei secoli l’hanno attraversata. Anche i borghi medievali, centri storici scolpiti nella pietra, testimoniano i tanti passaggi: Oratino, a 9 chilometri da Campobasso, dominato da una rocca millenaria abbarbicata a un precipizio, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, e Castropignano con il castello d’Evoli, costruito a strapiombo sul Biferno in epoca normanna. Lungo il fiume si trovano piccole centrali idroelettriche, alcune delle quali ancora funzionanti, e antichi mulini come quello di Colle d’Anchise, trasformato in una struttura ricettiva – La Piana dei Mulini - per la pesca sportiva e il birdwatching.
Tanti sono i borghi: Bojano, centro medievale aggrappato alla roccia; Roccamandolfi, borgo-presepe in provincia di Isernia, caratterizzato da viuzze, scalinate, passaggi ad arco e da un castello fondato dai Longobardi, con scorci panoramici suggestivi; Campochiaro con i resti del santuario di Ercole, fondato dai Sanniti, e Sepino, antica città romana con resti del foro, del teatro e della basilica, anch’esso entrato nei circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. Qui il tempo sembra non essersi mai fermato, proprio come a Ripalimosani, nella cui chiesa di santa Maria Assunta è conservata una delle poche copie al mondo della Sacra Sindone; come a Civitacampomarano, borgo piccolissimo che vanta un castello angioino, e tra i vicoli di Casalciprano, museo a cielo aperto della memoria contadina molisana con sculture, murales e ambientazioni tradizionali. La storia regionale è raccontata anche nel museo civico di Baranello, con terrecotte e bronzi dalla preistoria all’epoca romana, reperti etruschi, vasi italioti e greci, statue, maioliche e porcellane.
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