quinta-feira, 10 de junho de 2010

Berlusconi 'abandona' premiê da Espanha durante entrevista conjunta

Italiano despediu-se de Zapatero com piada e deixou espanhol atônito.   Objetivo era evitar perguntas dificeis da imprensa, segundo jornalistas.

France Presse - O premiê da Itália, Silvio Berlusconi causou surpresa, nesta quinta-feira (10), em Roma, ao deixar sozinho, de repente, diante de jornalistas o seu colega espanhol, José Luis Rodríguez Zapatero, durante uma entrevista conjunta na sede de governo italiano, o Palácio Chigi.

"Deixo o amigo José Luis com as perguntas da imprensa sobre sua visita ao papa e me despeço dele como se fosse um santo. Porque depois de ter sido abençoado pelo Santo Padre está em estado de graça", comentou Berlusconi em tom divertido, abandonando a tribuna.

Depois de alguns segundos de indecisão, Zapatero não escondeu o espanto deixando a sala por alguns instantes e voltando depois que funcionários já haviam retirado a bandeira italiana da sala.

Segundo a imprensa, Berlusconi "quebrou o protocolo" para evitar submeter-se ao 'fogo cruzado' dos jornalistas.

O chefe de governo socialista espanhol realizou visita relâmpago de poucas horas à Italia e ao Vaticano, durante a qual foi recebido pelo Papa Bento XVI no Vaticano e almoçou com Berlusconi.

A visita foi programada como parte de suas funções como presidente de turno da União Europeia, com mandato até o final de junho.

Berlusconi "abbandona" Zapatero
Corriere della Sera - MILANO - Prima le dichiarazioni congiunte alla stampa, poi i complimenti «all’amico Josè Luis», infine un saluto un po' insolito a «San Zapatero». E poi Silvio Berlusconi «abbandona» il primo ministro spagnolo, nella Sala delle Galere dove si tengono le conferenze stampa al termine degli incontri internazionali di Palazzo Chigi. Per i giornalisti nessuna possibilità di domande a Berlusconi, che invece affida proprio ai cronisti il collega spagnolo: «Lascio l’amico Josè Luis alle domande dei giornalisti, immagino sulla sua visita in Vaticano», si congeda Berlusconi. «L’ho sempre apprezzato - aggiunge il Cavaliere - e lo saluto come si saluta un santo: avendo appena avuto la benedizione del Papa è in uno stato di assoluta grazia». Dopodiché, il premier italiano imbocca la porta d’uscita. E così il primo ministro spagnolo resta solo nella sala, un po' interdetto, prima di essere invitato a lasciarla per qualche minuto: il tempo di togliere la bandiera italiana, e lasciare alle spalle di Zapatero la sola bandiera spagnola, per poi dare il via alla breve conferenza stampa tra la sorpresa dei cronisti.

LA PRECISAZIONE - «Nella continua ossessione di trovare sempre e comunque qualcosa di strano, alcune agenzie di stampa oggi a Palazzo Chigi hanno superato l'inverosimile - ha spiegato successivamente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti -. Al termine di un cordialissimo colloquio tra il presidente Zapatero e il presidente Berlusconi, i due si sono recati, come previsto, in una sala per alcune dichiarazioni alla stampa. Dopo le dichiarazioni, il presidente del Consiglio come atto di cortesia ha lasciato la sala per dare la possibilità all'ospite di svolgere autonomamente la conferenza stampa sulla sua visita romana. Nessun giallo, nessun mistero. Nessuna rottura di chissà quale protocollo». «Concluso il suo incontro con i giornalisti - ha aggiunto Bonaiuti -, il presidente Zapatero, come già d'accordo, è tornato nello studio del presidente del Consiglio per un ulteriore, affettuoso colloquio. Infine, il presidente Berlusconi ha accompagnato l'ospite nel cortile e lo ha salutato calorosamente». «A leggere la dichiarazione di Bonaiuti sulla gaffe di Berlusconi con il premier spagnolo si intuisce tutta la fatica del portavoce che cerca di giustificare ciò che giustificabile non è» è l'opinione della deputata Pd Emilia De Biasi. «La brutta figura - ha spiegato - è purtroppo sotto gli occhi di tutti e nessuna contorsione dialettica di un bravo portavoce riuscirà a mascherare la fuga del presidente del Consiglio per paura delle domande dei giornalisti. In assenza di bavaglio, è meglio darsela a gambe».

«DIFENDERE L'EURO» - Nel corso dell'incontro, Berlusconi e Zapatero hanno parlato della crisi della moneta unica. «L'Italia e la Spagna sono d'accordo sul fatto che l'Europa si è comportata bene nella difesa dell'euro, che è la nostra moneta e che dobbiamo difendere dagli attacchi della speculazione internazionale» aveva dichiarato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo l'incontro con il primo ministro spagnolo Josè Luis Zapatero. Secondo il premier iberico, «per rafforzare l'euro non c'è una via di uscita nazionale, ma europea». L’Unione Europea «si è comportata bene nella difesa dell’euro», ma per il futuro serve «una governance molto precisa» della moneta comune ha sottolineato successivamente Berlusconi. Poi il premier ha aggiunto: «Noi guardiamo con fiducia alla Spagna e al suo debito pubblico limitato. Sono invidioso - ha detto scherzando - perché il nostro è il doppio».

BCE - Nel frattempo, da Francoforte, la Bce ha fatto sapere di aver lasciato i tassi invariati all'1%. invariati anche il tasso marginale, all'1,75%, e quello sui depositi, allo 0,25%. Il costo del denaro in Eurolandia resta quindi al minimo storico. L'euro si è dimostrato una valuta assolutamente «credibile», e lo dimostra la sua «eccezionale» tenuta nel corso degli anni ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet. «Nel primo semestre del 2010 è continuata la ripresa dell'economia nell'Eurozona ma i tassi di crescita trimestrali sono piuttosto diseguali. Per questo ci aspettiamo una crescita moderata in uno scenario di tensioni persistenti in alcuni ambiti finanziari e di incertezza insolitamente alta» ha aggiunto Trichet. Per il presidente dell'Eurotower la Bce si aspetta «che la crescita dei prezzi resti moderata nel medio termine» e «in linea con il nostro obiettivo di tenere bassi i tassi di inflazione, al di sotto, ma vicino al 2%». Quanto alla possibilità che Francoforte emetta nuovi certificati di debito, Trichet ha risposto: «Guardiamo a tutti gli strumenti (a disposizione della Bce, ndr) ma non c'è nulla in questo dominio». Tornando al tema dello sviluppo dell'Ue, l'eurogovernatore ha ricordato che «il dato sulla crescita non è scritto da altri e imposto a noi, ma dipende da noi. E dipende dalla fiducia. I nostri concittadini possono avere fiducia nel (nostro) controllo dell'inflazione e nel potere di acquisto. Importante, come abbiamo già detto, che tutti i soggetti pubblici e provati facciano tutto per aumentare la fiducia». La crisi del debito europeo ha messo in evidenza che occorre maggiore disciplina di bilancio, con sanzioni più stringenti, e quasi automatiche, per i Paesi che non rispettano le regole ha concluso Trichet.

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