MILANO - Non si sa se chi lo comprava credesse veramente nelle sue capacità taumaturgiche o lo comprava perché gli piacesse da un punto di vista estetico. Fatto sta che l'Antitrust ha comminato una multa da 350mila euro alle società che hanno distribuito e commercializzato in Italia il braccialetto «Power balance», diventato un must nell'estate 2010.
LA SANZIONE - L'Autorità guidata da Antonio Catricalà ha deciso di sanzionare le aziende «Power Balance Italy» e «Sport Town», rispettivamente per 300mila e 50mila euro, per la mancanza di un riscontro scientifico alle millantate caratteristiche del gadget, ovvero la pretesa capacità di incidere sull'equilibrio e la forza fisica. In sostanza, i consumatori sono stati indotti all'acquisto con un messaggio scorretto. L'Antitrust ha adottato il provvedimento basandosi sul parere fornito dall'Istituto Superiore di Sanità, che ha escluso ogni evidenza scientifica delle qualità promesse con enfasi dalla martellante campagna pubblicitaria messa in campo dalle due aziende. Nessuna controindicazione, invece, è emersa per la salute e la sicurezza dei consumatori.
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