sexta-feira, 29 de abril de 2011

Rinasce storica Torino-Asti-Torino

Auto d'Epoca, Asi fa rinascere la storica Torino-Asti-Torino


Roma - L'Asi, Automotoclub storico italiano, fara' rivivere la piu' antica corsa automobilistica italiana, la Torino - Asti - Torino, disputata il 18 maggio 1895, che risulta essere la seconda gara europea in ordine di tempo dopo la Parigi Rouen del 22 luglio 1894 e precede la Parigi - Bordeaux - Parigi partita circa un mese dopo l'11 giugno sempre del 1895. La manifestazione sara' riservata alle auto costruite dalle origini fino al 1918, non ci saranno rilevamenti cronometrici e saranno ammessi 35 equipaggi. All'organizzazione della Rievocazione collabora il Registro Ancetres Club Italia ed e' patrocinata dal Comitato Esperienza Italia 150°, Comune di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti, Comune di Santena, Comune di Chieri.

Il programma avra' inizio venerdi' 24 giugno alle 14,30 presso il Castello del Valentino per poi concludersi il 26 con le premiazioni. Tutti i trasferimenti avranno luogo a bordo di autobus storici. In questo modo si rievochera' la gara che nacque su iniziativa di un comitato cittadino, capeggiato dall'ingegnere Sacheri, che intendeva indire, in occasione della esposizione del Ciclo prevista al Valentino per la seconda meta' del mese di maggio, un 'esperimento di corsa per veicoli automotori' un modo curioso per definire una gara. Il pubblico non era troppo numeroso: qualche appassionato del nuovo mezzo di locomozione, i soliti curiosi e gruppetti di ciclisti. Alla gara cinque partecipanti: Simone Federmann, Cleto Brena, Giovanni Battista Ceirano, Sclaverani e Wolfmuller. Il 'via' venne dato alle sete e mezza del 18 maggio 1895 in Corso Moncalieri, primo a partire Federmann e a seguire, distanziati di cinque minuti, gli altri concorrenti. Alla partenza presenziava, tra gli altri, Gottlieb Daimler, gia' presente alla partenza della Parigi Rouen - che si trovava a Torino per contattare alcuni personaggi in relazione ai suoi brevetti e che tifava per Federmann, che era il rappresentante in Italia della Casa tedesca.

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