quarta-feira, 14 de agosto de 2013

L'annuncio del legale: 'Cav chiedera' la grazia'


Piero Longo, deputato Pdl e avvocato di Berlusconi, si dice convinto che ''la grazia verrà prima o poi formalmente richiesta''. ''L' agibilità politica - dice a Radio Capital - è poi altra cosa ma se venisse chiesta e data la grazia ci potrebbero essere novità perché questa può riguardare parzialmente la pena. Anche le pene accessorie''.

Il fatto che la grazia possa essere estesa anche alle pene accessorie, aggiunge Longo, "dipende dalla decisione del Presidente della Repubblica, bisognerà vedere che tipo di provvedimento di clemenza verrebbe eventualmente concesso". "Il governo terrà senz'altro - aggiunge Longo - perché non ci sono alternative per chi ha senso di responsabilità e io credo che il Pdl ne abbia e che ne abbia il presidente Berlusconi". Se il governo non cade si arriverà al voto del Senato sulla decadenza, ma Longo dice che in ogni caso Berlusconi non uscirà di scena: "Farsi da parte significa non essere più un punto di riferimento e io non credo che questo possa accadere".

Berlusconi: Stefàno, incandidabilità? Grazia non c'entra - ''L'eventuale grazia che potrebbe concedere Napolitano non c'entra nulla ai fini dell' incandidabilità perché la grazia interverrebbe sull'esecuzione della pena principale e non sugli effetti della condanna''. Lo afferma il presidente della Giunta per le Immunità Dario Stefàno commentando la possibile richiesta di grazia da parte del Cav.

''Le parole di Napolitano si sono limitate a chiarire, anche in fatto di grazia, quale sia la procedura ma non aprono alcun nuovo scenario se non quello di chiarire quale sia la legge'', aggiunge Stefàno. ''Rispetto al tema dell'incandidabilità - prosegue - un'eventuale concessione della grazia non c'entra niente perche' questa avrebbe effetti solo sull'esecuzione della pena principale e non sugli effetti della condanna, che e' il dato giuridico rilevante''. Quello della grazia, insomma, ''è un tema che nulla ha a che vedere con l'incandidabilità che, per quanto riguarda l'attualità, e' un'incandidabilità intervenuta e quindi e' materia della Giunta. Ma per quanto riguarda il futuro dovranno sancire l'incandidabilità gli organi che devono pronunciarsi sulle candidature e cioè l'ufficio elettorale''. ''L'incandidabilità - conclude Stefàno - alla luce di quanto previsto dalla legge Severino, è un effetto della condanna e come tale resta a prescindere dal fatto che poi tu la condanna la sconti in carcere, agli arresti domiciliari o all'affidamento in prova ai servizi sociali...''.


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