segunda-feira, 31 de março de 2014

Stop alle riforme? Tutti a casa



Conferma che andrebbe a casa se le riforme non passeranno? "Confermo tutto, ma deve essere chiaro che anche chi frena andrebbe a casa". E' un passaggio dell'intervista concessa da Matteo Renzi a Sky Tg24 poco dopo la fine della conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui il premier ha illustrato ai giornalisti il contenuto del disegno di legge di riforma costituzionale.

Andare al voto? "Non ci voglio nemmeno pensare, nel senso che non voglio stare a fare la minaccia "sennò vi porto a votare", intanto perché non spetta a me ma al presidente della Repubblica".

Quindi i numeri. "Se si tiene insieme il ddl costituzionale e il superamento delle province abbiamo un risparmio di 1 miliardo di euro per il quale ci eravamo impegnati nel confronto delle primarie". Quindi una 'bordata' a Beppe Grillo. "Non è un caso se in questo momento quello che più di tutti, come si dice a Roma, sta a rosicà è Beppe Grillo: è naturale che uno che ha avuto grandissimo successo parlando di rinnovamento ma ora che vede che si va verso il rinnovamento si sente franare la terra sotto i piedi".

''Berlusconi ha detto che manterrà l'impegno sulle riforme e io credo che lo farà perché vuole dare l'immagine al paese di una persona che rispetta gli impegni'', conclude il Premier

Il governo approva il ddl costituzionaleIl Consiglio dei ministri ha dato il via libera al ddl costituzionale che riforma il Senato e il titolo V, riduce il numero dei parlamentari, sopprime il Cnel e le Province.

"L'abolizione del Cnel è l'antipasto della semplificazione che arriverà per la P. A." nelle prossime settimane, assicura Matteo Renzi. "Vorrei sapere, se c'è oggi in Italia qualcuno che pensa che questa istituzione ha risposto all'obiettivo avuto dai costituenti?''.

Il ddl di riforma costituzionale del Senato e del Titolo V è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri, dice il premier Renzi in conferenza stampa. "E' una grandissima svolta per la politica e le istituzioni", ha aggiunto a proposito del via libera all'unanimità al ddl costituzionale sul Senato.

Poi aggiunge. "Immaginiamo di presentare il Def tra martedì e mercoledì della settimana prossima". Ma non è tutto. Nella "settimana di Pasqua" - sottolinea il Premier - saranno varati i decreti per gli sgravi di 80 euro in busta paga per i meno abbienti.

Con la riforma del Titolo V, non ci saranno "mai più conflitti tra Regioni e Stato, avremo un Paese più semplice, in cui chi ha a che fare con la Pubblica Amministrazione deve sapere chi è responsabile", ha detto Renzi al termine del Consiglio dei ministri. Il ddl, ha specificato, "riprende molto il lavoro della commissione dei 35 e dal punto di vista scientifico è apprezzato e significativo".

Renzi conferma poi gli elementi forti della riforma. "Intendiamo superare il bicameralismo perfetto" con "quattro paletti" per il Senato: no a fiducia, no a voto su bilancio, no elezione diretta per i senatori, no indennità. "Non so se ci sarà il lieto fine, ma questo è un buon inizio. Basta con i rinvii", taglia corto. "E' fondamentale" che si arrivi all'approvazione della prima lettura del ddl riforme al Senato "entro il 25 maggio, entro le elezioni europee".

"Sono certo - dice - che non ci saranno tra i senatori persone che non colgano la straordinaria opportunità che stiamo vivendo. In Italia sta tornando la speranza che le cose cambino davvero: sono sicuro che non ci sia alternativa al futuro ed è impensabile continuare a fingere" che non sia così. "Non sono preoccupato" da spaccature nel Pd sulle riforme, ribadisce Renzi. "Credo ci sarà una posizione di grande condivisione del progetto". "Poi se qualcuno - aggiunge - vorrà assumersi la responsabilità di far fallire questo percorso, lo farà. Noi più che dire che ci giochiamo tutto, non possiamo".

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