quarta-feira, 23 de dezembro de 2015

Pan del Toni

La leggenda lo fa risalire all'epoca della signoria degli Sforza, ed a causa di una inconfessabile disattenzione del cuoco di corte, nacque cosi' il popolare dolce simbolo del Natale italiano

C’e’ una leggenda sul Panettone che lo fa risalire all’epoca della Signoria degli SforzaMilano, intorno al XV secolo.

Per la chiusura di uno sfarzosissimo banchetto era stato preparato un dolce secondo un’antica e segretissima ricetta, ma durante la preparazione, qualcosa non ando’ per il verso giusto, ed il dolce, forse per il calore troppo forte del forno o forse per una inconfessabile distrazione del cuoco si brucio’.

Per evitare la catastrofe, l’aiutante del cuoco, tale Toni, propose timidamente di servire il dolce preparato con gli avanzi dell’impasto utilizzato per la sbruciacchiata “prelibatezza”, avanzi ai quali aggiunse, canditi, uvetta, burro e zucchero, il cuoco non avendo altra scelta lo servi’ in tavola su di un grande piatto dorato ottenendo il consenso dei commensali e fu lo stesso Ludovico il Moro che si complimento’ con lui, il cuoco pero’, con grande onesta’ racconto’ come fossero andate le cose e che il merito non era suo, ma del suo giovane aiutante, fu cosi’ che il “Pan de Toni, fa il suo debutto nella gastronomia italiana.

Accanto a questa tradizionale leggenda, vi e’ un’altra interpretazione del nome, che vorrebbe derivi da “Pane di tono” dal francese “pain de ton”, e cioe’ “pane da signori”, ma con molta probabilita’ va semplicemente considerato come accrescitivo di “panètt”, in riferimento a quel panetto di pasta che si fa lievitare nelle diverse fasi della preparazione e dalle cui notevoli dimensioni nasce appunto un “pane grande”


http://guide.supereva.it/mangiar_bene/interventi/2008/12/pan-de-toni

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