di Lorenzo Attianese
La macchina della sicurezza a Roma è partita per affrontare un week-end di massima allerta. Sono già in campo i 4mila uomini delle forze dell'ordine, di cui 210 responsabili per l'ordine pubblico, pronti ad un fine settimana che si annuncia molto impegnativo, con il corteo di stamattina dei sindacati di base, il match all'Olimpico Roma-Napoli in serata e la manifestazione per domani organizzata dai movimenti antagonisti come quelli di lotta per la casa e No Tav. Quest'ultimo, come annunciano gli organizzatori, nello stile di una "sollevazione popolare".
Saranno due giorni di fuoco, che potrebbero essere 'appesantiti' dallo stato di agitazione dei vigili urbani, nonostante la revoca dello sciopero serale dei trasporti. Intanto controlli e presidi sono comunque già partiti. Gli obiettivi sensibili, come i ministeri e altri luoghi istituzionali, sono stati transennati mentre nelle prossime ore ci saranno bonifiche 'random', soprattutto lungo i percorsi dei cortei e degli eventi. Oltre ai 180 funzionari della Questura di Roma, responsabili per l'ordine pubblico, verranno aggregati altri trenta funzionari. Saranno quindi 210 in tutto, sistemati in punti chiave lungo i percorsi e pronti a spostarsi ovunque.
Ooggi è il primo giorno 'caldo', in attesa di sabato 19, quando ci sarà il corteo dei movimenti antagonisti: il più temuto dell'anno e - secondo lo stesso Prefetto di Roma - "a rischio di violenti infiltrati". I sindacati di base partiranno da Termini fino a piazza San Giovanni con un concerto e l'accampamento di tende. Dall'altra parte della città si svolgerà in serata il 'match a rischio Roma-Napoli, con la zona dello stadio Olimpico blindata. Il corteo del 19 partirà proprio dal luogo dell'accampamento di tende a piazza San Giovanni e sarà diretto a Porta Pia, sfilando probabilmente davanti a punti sensibili come il ministero dell'Economia, quello delle Infrastrutture e la Cassa depositi e prestiti. E a Porta Pia i movimenti già annunciano un secondo accampamento ad oltranza. Gli annunci, infatti, sono tutt'altro che distensivi. Roma è già stata tappezzata con volantini, manifesti e slogan come "La guerra è iniziata", "Alzati e combatti", "Assediamo il potere", "Ribelliamoci". "Ricordate il 15 ottobre?", si legge in una delle locandine apparse nottetempo in città. Il riferimento è alla "battaglia", così la chiamano gli attivisti, del 2011, quando i manifestanti misero a ferro e fuoco piazza San Giovanni. Gli stessi che hanno manifestato davanti al tribunale, dove è in programma un'udienza del processo. L'allerta sicurezza è alta in città ed il tamtam corre veloce su internet, con un susseguirsi di appelli alla partecipazione all'assedio dei palazzi del potere. Manifestanti arriveranno da ogni parte d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardia alla Campania e c'è chi ventila anche percorsi alternativi ai cortei autorizzati dalle forze dell'ordine. Soprattutto per dopodomani, si annuncia un corteo con pochi striscioni e - secondo gli organizzatori - nello stile della 'sollevazione popolare'. Parole che incutono paura e il deja-vu degli scontri del 15 ottobre 2011. La stessa Confcommercio ha annunciato che sabato tanti negozi della zona interessata abbasseranno le serrande.
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