FERENTINO (FROSINONE) - Sessant'anni ma non li dimostra: è il compleanno che festeggia La Coppa del nonno, una delle icone della gelateria italiana, legata nei ricordi di molti, alle uscite in famiglia con classica fermata al bar. La crema al caffè nella coppetta bruna col manico, mantenendo praticamente invariata la ricetta (che comprende infuso di caffè, latte, panna e burro) è arrivata al 2015 attestandosi come il terzo gelato più venduto in Italia con 20 milioni porzioni ogni anno. Per un totale, dal 1955, di un miliardo di porzioni e 72 mila km di coppette, che potrebbero coprire per quasi due volte il giro della Terra.
"Il segreto di Coppa del Nonno è l'essere rimasto sempre fedele a se stesso - dice Gustavo Stante, direttore Marketing divisione gelati di Nestlè Italia - è un mito dell'italianità".
Un successo quello della storica coppa Motta-Nestlè festeggiato quest'anno con una pagina facebook (già 80 mila like). Per i 60 anni si regala i Nipotini, porzioni più piccole nelle 4 varianti tiramisù, caramello, caffè macchiato, caffè goloso e una campagna che punta sull'importanza delle vere interazioni in un'epoca di trionfo social. "E' un gelato che si mangia con due mani, quindi bisogna posare il cellulare - spiega Stante -. Il nostro è un invito a socializzare e interagire con le persone come una volta".
Oggi "noi crediamo che un brand per essere rilevante debba lavorare su tre dimensioni, il prodotto, l'aspetto emozionale e la dimensione sociale. Abbiamo cercato di coniugare questi tre aspetti nella Coppa del nonno".
La casa madre è lo stabilimento della Nestlè (che nel nostro paese ne ha 14, per un fatturato di circa 2,3 miliardi e 5500 dipendenti) a Ferentino (Frosinone), dove si producono molti gelati della multinazionale (fra gli altri, anche stecchi, vaschette, Pops, Maxibon, e coni), per oltre 36 milioni di litri di gelato all'anno (di Coppe del nonno ne vengono 'sfornate' 380 al minuto). Una fabbrica, aperta oggi alla visita dei giornalisti, dotata di impianto fotovoltaico, che occupa 200 dipendenti (di cui 80 stagionali), su 10 linee di produzione, e "nella quale grazie alla rigorose misure di sicurezza, si è a 0 infortuni dal 2012" ricorda il direttore Massimo Morri.
Nel nostro Paese, terzo mercato a livello globale per il settore, stando ai dati diffusi nell'incontro, ogni anno si vendono oltre 7000 miliardi di porzioni di gelato, di cui il 57% artigianale e il 43% industriale (118 porzioni pro-capite, il doppio della media europea), per un valore di 4407 miliardi di euro. "Negli ultimi due anni però il mercato del gelato industriale è in calo - sottolinea Stante -. La causa maggiore è il fattore climatico, ma pesano anche la maggiore attenzione all'alimentazione, la crescita delle intolleranze, e il sempre minore peso dei bar nelle vendite del gelato industriale". Per questo, aggiunge Stante "pensiamo a varie novità nei prossimi anni, prestando sempre maggiore attenzione alla sana alimentazione".
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