Roma- "Il Pdl resterà come coalizione dei
partiti di centrodestra: Forza Italia ne farà parte e temo che sarò
ancora chiamato ad essere il 'numero 1' ". Sceglie il Tg1, Silvio
Berlusconi, per annunciare il suo nuovo "predellino": quel ritorno di Forza Italia che i falchi del partito invocavano da
giorni. Poi ribadisce la volontà del suo partito di sostenere il
governo ma avverte Letta che il fronte di una riforma della giustizia è
ancora aperto.
Dopo giorni di silenzio e di lontananza dai riflettori, sul telegiornale della rete ammiraglia Rai conferma quanto già detto in privato a Enrico Letta e Giorgio Napolitano: "Dal Pdl viene un sostegno leale e convinto al governo. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di più".
Dopo giorni di silenzio e di lontananza dai riflettori, sul telegiornale della rete ammiraglia Rai conferma quanto già detto in privato a Enrico Letta e Giorgio Napolitano: "Dal Pdl viene un sostegno leale e convinto al governo. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di più".
L'ex
premier fuga ogni dubbio sul suo futuro, dopo le indiscrezioni -
sebbene smentite - di un passaggio del testimone con sua figlia Marina.
Niente di tutto ciò, almeno per ora. Il Pdl non scomparirà del tutto,
spiega il Cavaliere, ma sarà "la coalizione di centrodestra, di cui Fi
farà parte".
Il caso Ruby. Poi affronta il nodo del processo Ruby e della condanna, definendo la sentenza "davvero grottesca". "Si parla di concussione è non c'è il concusso, di induzione e non c'è indotto", dice, tornando sul suo cavallo di battaglia, quello della giustizia. Da Ruby, alla compravendita di sentori, fino al Lodo Mondadori il cui processo in Cassazione è iniziato proprio ieri. "Praticamente fui costretto a vendere giornali, riviste e perfino una cartiera". "Noi siamo stati penalizzati e poi costretti a pagare 565 milioni a fronte di un valore delle azioni Mondadori di 100 milioni".
La questione della giustizia. Quindi, scatena l'offensiva. "Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent'anni contro Berlusconi cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell'immagine, nei diritti politici e ora anche nella libertà". E avverte Letta che intende tornare alla carica sulla giustizia, tema che solo ieri ha mandato in tilt la maggioranza. "Se c'è un settore nel nostro Paese che ha bisogno assolutamente di una profonda riforma è quello della giustizia".
Il lodo Mondadori. "Se c'è un settore da riformare in Italia è la giustizia", aggiunge ricordando la vicenda del Lodo Mondadori, il cui processo in Cassazione è iniziato proprio ieri. Sul caso - ha detto il Cavaliere - "il danno l'ho subito io perché per un intervento politico dovetti cedere Repubblica, l'Espresso, 18 giornali e una cartiera e quando fui costretto a sedermi al tavolo del lodo e a cedere le testate rimasi al tavolo addolorato, mentre De Benedetti si alzò felicissimo e soddisfatto". Immediata la replica del portavoce di Carlo De Benedetti: "La consuetudine di Silvio Berlusconi di manipolare la verità va di pari passo con la sua spudoratezza. Intervistato dal Tg1, riferendosi alla vicenda Mondadori, l'ex presidente del Consiglio ha un'altra volta semplicemente omesso di dire la verità fondamentale e cioè che il controllo del gruppo Mondadori-Espresso fu sottratto alla Cir attraverso la corruzione di un giudice. Una sentenza passata in giudicato ha stabilito categoricamente che la corruzione è stata effettuata da Cesare Previti per conto e nell'interesse della Fininvest di Berlusconi. Previti e Metta, il giudice corrotto allo scopo, sono stati per questo reato condannati".
Le reazioni. Nel Pdl la notizia del ritorno di Forza Italia è stata accolta con entusiasmo. Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del Pdl, la definisce una "grande notizia" e parla di "Forza Italia e la sua leadership" per i liberali, i riformatori, i modernizzatori". Favorevole anche il senatore del Pdl Altero Matteoli un tempo scettico, ora si allinea con il Cavaliere. "Non avverso la decisione di Berlusconi e sono certo che insieme al nome sarà capace di ridare al partito i contenuti politici che hanno consentito in questi ultimi 20 al centrodestra di essere il punto di riferimento per i moderati", ha detto Matteoli. Positivo anche il commento di Deborah Bergamini (Pdl): "Forza Italia non è solo un nome o un marchio vincente, è un grande movimento moderato, è la storia di un successo basato sulla capacità di ascoltare e capire le persone e le loro esigenze".
Il caso Ruby. Poi affronta il nodo del processo Ruby e della condanna, definendo la sentenza "davvero grottesca". "Si parla di concussione è non c'è il concusso, di induzione e non c'è indotto", dice, tornando sul suo cavallo di battaglia, quello della giustizia. Da Ruby, alla compravendita di sentori, fino al Lodo Mondadori il cui processo in Cassazione è iniziato proprio ieri. "Praticamente fui costretto a vendere giornali, riviste e perfino una cartiera". "Noi siamo stati penalizzati e poi costretti a pagare 565 milioni a fronte di un valore delle azioni Mondadori di 100 milioni".
La questione della giustizia. Quindi, scatena l'offensiva. "Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent'anni contro Berlusconi cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell'immagine, nei diritti politici e ora anche nella libertà". E avverte Letta che intende tornare alla carica sulla giustizia, tema che solo ieri ha mandato in tilt la maggioranza. "Se c'è un settore nel nostro Paese che ha bisogno assolutamente di una profonda riforma è quello della giustizia".
Il lodo Mondadori. "Se c'è un settore da riformare in Italia è la giustizia", aggiunge ricordando la vicenda del Lodo Mondadori, il cui processo in Cassazione è iniziato proprio ieri. Sul caso - ha detto il Cavaliere - "il danno l'ho subito io perché per un intervento politico dovetti cedere Repubblica, l'Espresso, 18 giornali e una cartiera e quando fui costretto a sedermi al tavolo del lodo e a cedere le testate rimasi al tavolo addolorato, mentre De Benedetti si alzò felicissimo e soddisfatto". Immediata la replica del portavoce di Carlo De Benedetti: "La consuetudine di Silvio Berlusconi di manipolare la verità va di pari passo con la sua spudoratezza. Intervistato dal Tg1, riferendosi alla vicenda Mondadori, l'ex presidente del Consiglio ha un'altra volta semplicemente omesso di dire la verità fondamentale e cioè che il controllo del gruppo Mondadori-Espresso fu sottratto alla Cir attraverso la corruzione di un giudice. Una sentenza passata in giudicato ha stabilito categoricamente che la corruzione è stata effettuata da Cesare Previti per conto e nell'interesse della Fininvest di Berlusconi. Previti e Metta, il giudice corrotto allo scopo, sono stati per questo reato condannati".
Le reazioni. Nel Pdl la notizia del ritorno di Forza Italia è stata accolta con entusiasmo. Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del Pdl, la definisce una "grande notizia" e parla di "Forza Italia e la sua leadership" per i liberali, i riformatori, i modernizzatori". Favorevole anche il senatore del Pdl Altero Matteoli un tempo scettico, ora si allinea con il Cavaliere. "Non avverso la decisione di Berlusconi e sono certo che insieme al nome sarà capace di ridare al partito i contenuti politici che hanno consentito in questi ultimi 20 al centrodestra di essere il punto di riferimento per i moderati", ha detto Matteoli. Positivo anche il commento di Deborah Bergamini (Pdl): "Forza Italia non è solo un nome o un marchio vincente, è un grande movimento moderato, è la storia di un successo basato sulla capacità di ascoltare e capire le persone e le loro esigenze".
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